Scontro tra virologi, per Burioni i “cimiteri sono pieni”. Bassetti è contro l’allarmismo

Roberto Burioni è convinto che non si debba minimizzare il problema dei ricoveri e delle morti, mentre contrari Bassetti e Zangrillo

Covid19
Burioni (Foto dal Web)

Mentre arriva la notizia che il vaccino contro il Covid della Pfizer e Biotech è efficace al 90% e che sarà somministrato in massa già da primavera prossima, non si placano i botta e risposta dei nostri virologi italiani che vedono la pandemia in corso come un aspetto su cui scontrarsi e dibattere.

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L’ultimo in ordine di tempo è il virologo del San Raffaele Roberto Burioni che in un post pubblicato ieri s Facebook, e poi tolto, ha così scritto: “Ma quelle centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa di Covid-19, sono spinte dal panico? Basta bugie. Basta bugie. Basta Bugie“. Per lui quindi l’allarmismo ci deve essere eccome, anche alla luce dei 35mila nuovi contagi solo nella giornata di ieri nel Nord Italia e delle sempre più richieste da parte delle strutture sanitarie che non riescono ad arginare il problema dei ricoveri e delle troppe persone nei pronto soccorso.

Burioni nel suo post rispondeva chiaramente a Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, che invece lunedì in un’intervista rilasciata su Libero spiegava come gli ospedali siano al collasso per colpa del panico.

Bassetti, “Ospedali al collasso per colpa del panico”. Dello stesso avviso Zangrillo

Bassetti intervistato da Libero quindi fa sapere che il terrorismo mediatico della stampa è invalidante per tutti quelli che si recano in ospedale essendo solo asintomatici: “Terrorizzare le persone può aiutare a farle stare in casa, ma a livello ospedaliero gestire una popolazione nel panico genera solo caos”.

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Anche Alberto Zangrillo, responsabile dell’Unità operativa di Terapia intensiva generale e Cardiovascolare dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano e prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele, la pensa come il collega Bassetti. Questa sua idea era stata comunicata nella trasmissione “Iceberg” su Telelombardia i 7 novembre.

Fa sapere infatti che: “Anche se c’è qualche buontempone, magari anche che lavora vicino a me, che sostiene che l’equivalenza tra positività e malattia è accertata, vi assicuro di no. La malattia è malattia conclamata quando presenta quelle che sono le caratteristiche che purtroppo molti di noi hanno conosciuto, sia come pazienti che come medici”.

Zangrillo (GettyImages)
Alberto Zangrillo (GettyImages)

“E quindi è lì che noi dobbiamo correttamente operare con tempestività”. Fare quindi allarmismo inutilmente crea un danno a tutto il sistema.

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