G20 verso una svolta storica: cancellare il debito dei paesi africani

G20 verso una svolta storica: cancellare il debito dei paesi africani. L’iniziativa per poter destinare risorse alla lotta al Covid-19

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Fascette di soldi (foto Pixabay)

Il G20 dovrebbe concordare un quadro comune che consenta una ristrutturazione del debito dei paesi poveri.  Dopo aver adottato ad aprile una moratoria sul pagamento del servizio del debito semestrale – prorogata in ottobre fino a giugno 2021 -, il G20 ha deciso di andare oltre, accettando di studiare, caso per caso , richieste di riprogrammazione, riduzione o anche cancellazione del debito. Il quadro che sarà adottato dai ministri delle finanze del G20 stabilisce principi comuni per i 22 paesi membri creditori della Francia, ma anche per cinque paesi membri del G20: Cina, India, Arabia Saudita, Sud Africa e Turchia. Saranno ammissibili alla ristrutturazione del debito settantatré paesi, di cui 38 situati nell’Africa subsahariana. Questo è un accordo storico, perché è la prima volta che i paesi hanno concordato un quadro comune. Questo allargamento dovrebbe consentire di evitare ristrutturazioni unilaterali, spesso ingiuste.

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Cancellare il debito di 28 paesi africani

Barcone immigrati (Photo by Marco Di Lauro/Getty Images)

L’accordo prevede il coinvolgimento dei creditori privati, che non hanno partecipato alla moratoria, secondo il principio della comparabilità di trattamento: così il debitore a cui viene offerta una ristrutturazione del proprio debito da parte di un creditore pubblico dovrà esigere lo stesso trattamento di tutti i suoi creditori. Infine, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sarà la spina dorsale del sistema, poiché i paesi che chiedono di beneficiare della ristrutturazione dovranno sottostare a un programma macroeconomico definito dal FMI per garantire la sostenibilità del proprio debito. La moratoria consentirà a 46 paesi di beneficiare del differimento dei pagamenti, alla scadenza 2022-2024, per 5,3 miliardi di dollari. Un quarto del debito di quei 46 paesi, che ammonta a 71,5 miliardi di dollari, è dovuto alla Cina, secondo la Banca mondiale.

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Europa
Bandiere (Getty Images)

L’iniziativa, è stata promossa e coordinata da Oxfam allo scopo di ribadire che soltanto liberandosi dal peso del debito i Paesi più poveri potranno destinare risorse alla lotta contro il Coronavirus.

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