Covid-19, il Presidente Dal Pino: “La Serie A non si fermerà, anzi…”

Il Presidente della Lega “Serie A”, Paolo Dal Pino è intervenuto ai microfoni di TG Parlamento per una richiesta speciale al governo

Paolo Dal Pino
Il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino (Getty Images)

La seconda ondata della pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio diversi settori professionali. Tra questi anche il calcio, che ne ha risentito degli effetti immediati. Soprattutto in termini economici, tra le società, allo “sbando” negli ultimi mesi e lontano da ogni riscontro positivo con i conti in bilancio di fine anno.

In più ciascun club, per affrontare la stagione corrente ha dovuto necessariamente mettere mano al portafoglio e investire nei termini di fideiussione e stanziamento fondi per il rafforzamento della rosa. L’emergenza sanitaria però col tempo si è resa protagonista della scena, costringendo i presidenti a riguardare i piani di gestione di cassa. Soprattutto nei partcolari basici, come gli stipendi a libro paga dei tesserati.

Il governo centrale, per fronteggiare l’emergenza in forte ascesa è stato costretto ad interrompere il “cuore pulsante” del Sistema Calcio, che il Presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino rivendica, cercando di convincere gli organi preposti alla re-introduzione. Di cosa si tratta?

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Serie A, Dal Pino prepara la richiesta al governo: mercoledì la risposta definitiva

 

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Il Presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino è intervenuto sulla richiesta di re-introduzione di un elemento cardine per salvare i diritti del calcio professionistico. Le anticipazioni sull’istanza da rigirare timbrata e firmata al governo ha come argomento il discorso legato alle “sponsorizzazioni da betting”.

Prima di spiegare i motivi legati alla petizione, Dal Pino ha ribadito, ai microfoni di “TG Parlamento” che prima di tutto La Serie A non andrà incontro ad alcuna interruzione. Neanche di fronte ad un possibile lockdown nazionale”.

I motivi sono legati essenzialmente al bene delle società di calcio, che ad oggi hanno subìto ingenti perdite economiche per far fronte alle spese. Il debellamento del “Betting” nazionale poi è stata la “goccia” che ha fatto traboccare il vaso.

Per questo motivo la Lega, organo di comando, già vittima di una “perdita” di 600 milioni di euro non può permettersi di divincolarsi dal mondo delle pubblicità e degli sponsor. Fondamentali anche per dare ossigeno a qualsiasi realtà calcistica

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Da quì la richiesta al governo del reintegro, nel rispetto delle misure del “Decreto Ristoro”, varato a sostegno dell’imprenditoria nazionale. A tal proposito l’assemblea di mercoledì potrà trovare una soluzione definitiva al problema

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