Whatsapp e Social Media, il trionfo del simbolismo: spopolano gif ed emoji

L’avvento di WhatsApp e delle piattaforme dei social networks ci ha proiettati in un nuovo mondo digitale fatto di simboli.

Emoji – Fonte Getty Images

Non solo foto, ma anche immagini dinamiche, gifs e emoji: l’era digitale ha dato avvio a un nuovo mondo virtuale pieno di simboli. Con l’avvento di internet, e in particolare dei social media, sono emersi anche nuovi linguaggi. La nostra società si è adeguata ai nuovi mezzi di comunicazione, tra i quali spiccano le chat multimediali: testo, audio o video poco importa, l’importante è che il contenuto del messaggio arrivi al destinatario in modo rapido e conciso. Possiamo dunque elevare il nostro secolo quale periodo di rinascita della facoltà linguistica. La nostra società, sempre più liquida, così direbbe Zygmunt Bauman, è immersa in un mondo sempre più frenetico e digitalizzato e ha incoronato attraverso il web il simbolo quale segno linguistico più accomodante alle nuove forme di comunicazione virtuali.

La semiotica del simbolo: ecco il perché del trionfo del simbolismo.

Social Media – Fonte Getty Images

Rapidi, sintetici ed esaustivi. Ecco perché i simboli, emoji e simili, sono preferiti alle parole per i messaggi nel mondo del web. Internet ha favorito la nascita di una nuova rete sempre più a portata di mano. Di conseguenza, il linguaggio si è adattato alle nuove esigenze comunicative. Il mondo vibra sempre in tasca e gli smartphone pullulano di icone e app immediatamente comprensibili a chiunque. Eppure, non è la prima volta che si predilige un linguaggio simile. Basti pensare ai segnali stradali, ai percorsi da seguire negli ospedali, nei centri commerciali o nei manuali di istruzioni. Il simbolo, in virtù della trasparenza semiotica, conosciuta in linguistica con il termine di iconicità, consente una comunicazione rapida ed efficace. 

Chat whatsapp
Chat whatsapp (Getty Images)

In parole semplici, la sua immediatezza semantica, vale a dire il potere del simbolo di significare ciò che effettivamente rappresenta, è ciò che di più potente ha la nostra capacità di espressione.

Fonte: studi personali accademici e di ricerca in neurolinguistica

 

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