Portogallo: 500 animali selvatici massacrati da 16 cacciatori spagnoli

Le crude immagini mostrano circa 500 animali selvatici, tra cui cervi e cinghiali, uccisi da 16 cacciatori spagnoli.

Il brutale massacro è avvenuto in prossimità di una fattoria, nella zona turistica di caccia regolamentata di Torrebela, vicino ad Azambuja, a una quarantina di chilometri da Lisbona, il 17 e 18 dicembre di quest’anno. Un evento che ha indignato tutti i funzionari del paese. Difatti, nonostante le attività di caccia dei singoli animali siano legali in Portogallo, in questo caso è l’intera fauna locale a esser stata sterminata. Joao Fernandes, il ministro dell’ambiente portoghese, ha definito l’omicidio al pari di un “crimine ambientale”, sostenendo che i responsabili devono essere assolutamente incriminati.

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Gli animali non potevano fuggire dai loro carnefici: la fattoria era completamente recintata

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Gli animali non hanno avuto scampo al tragico massacro poiché la fattoria, 1.100 ettari dove ha avuto luogo il lago di sangue, è recintata da alte e spesse mura. Le foto della strage di cervi e cinghiali sono state rese pubbliche su varie piattaforme online, tra cui Instagram. Tuttavia, le foto e i video sono stati immediatamente rimossi dopo diverse segnalazioni in rete, nonché dalle pronte sollevazioni da parte dei gruppi animalisti. Il ministro dell’Ambiente João Fernandes: “si tratta di un atto vile […] Quello che è successo a questi poveri animali non ha nulla a che fare con la caccia, in quanto pratica che contribuisce al mantenimento della biodiversità e degli ecosistemi”: l’evento è inconcepibile.

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Anche il PAN (Partito per gli animali e la natura) ha condannato duramente la disumanità dei cacciatori.

Fonte Cnews

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