Oggi è un altro giorno. Ema Stokholma: gli abusi subiti da una madre violenta

Oggi è un altro giorno. Ospite del programma condotto da Serena Bortone è stata la dj Ema Stokholma. La rivelazione terrificante sul suo passato

Ema Stokholma
Ema Stokholma – Instagram

Ospite del programma Oggi è un altro giorno, in onda su RaiUno nella fascia pomeridiana, è stata la disc jockey e conduttrice radiofonica Ema Stokholma. Classe 1983, ha raccontato ai microfoni della giornalista Serena Bortone i retroscena di un’infanzia trascorsa all’insegna degli abusi e della violenza.

La vediamo oggi statuaria, bellissima, una carriera in ascesa. Ha condotto la diretta del Festival di Sanremo per Radio2, successivamente anche la finale dell’Eurovision Song Contest. Ha debuttato nella moda sfilando per Dolce & Gabbana, Fendi, Valentino e Versace. Dietro si nasconde un passato tutt’altro che facile. Nata da una relazione fugace tra un ragazzo italiano e una giovane francese, ha vissuto inizialmente con quest’ultima e il fratello, maggiore di lei di tre anni, in un paesino del sud del paese d’oltralpe. La sua infanzia è stata negata proprio dalla madre che la sottoponeva quotidianamente a violenze fisiche e psicologiche.

Nella vita bisogna ridere, bisogna avere leggerezza, soprattutto se è stata pesante” – ha esordito Ema Stokholma. La Bortone sottolinea di come il destino possa essere capovolto grazie alla propria forza d’animo. “Sentivo una gran solitudine, ero incompresa” – prosegue la dj – “Mia madre mi diceva cose talmente assurde che, fin da piccola, ho capito che non stava bene. Mi accusava addirittura di essere andata a letto con mio padre. Capivo che non ero io il problema, ma era lei ad averne”.

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Oggi è un altro giorno. Ema Stokholma: la rinascita

Oggi è un altro giorno
Oggi è un altro giorno – Screen RaiUno

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Paradossalmente Ema Stokholma racconta che, avendo letteralmente il pericolo dentro casa, tutto ciò che era al di fuori rappresentava divertimento. “Adoravo andare a scuola, non certo per studiare, ma per stare con gli altri. Fortunatamente in Francia si frequenta fino al pomeriggio. Non ho il ricordo di un bacio o di un abbraccio”. Prosegue dicendo: “Le botte fanno male ma le batoste psicologiche te le porti dietro per sempre.”

Durante uno dei suoi “episodi” la madre la picchiò, la mise sotto la doccia con acqua gelida; una volta la portò su un ponte e le disse di buttarsi giù, aveva solo 6 anni. Non c’era nessuno a cui poter chiedere aiuto. Il padre se ne era andato quando Ema non era ancora nata e la donna aveva tagliato i ponti con la sua famiglia d’origine. “Credo cha abbia avuto una malattia mentale mai diagnosticata”. Adesso la madre non c’è più.

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Ema scappò di casa a 15 anni, ha vissuto come senzatetto per le strade di Londra, toccò il fondo per poi risalire. “Continuo a fidarmi delle persone. Ho una serie di affetti e amici a cui sono legatissima. La famiglia è quella che ti crei” – ha concluso.

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