“Non è neve: è plastica”: tempesta negazionista in Spagna

La tempesta di neve Filomena ha imbiancato Madrid e altre città della Spagna. La nuova teoria complottista.

La tempesta Filomena ha ricoperto Madrid e gran parte della Spagna lo scorso fine settimana. Il suo altissimo manto bianco sarà senza dubbio ricordato ancora per molto tempo, sia a causa delle incessanti nevicate e sia per le sue temperature incredibilmente gelide; ma soprattutto per i numerosi disagi causati alla capitale, già sull’orlo del collasso a causa dell’emergenza coronavirus. L’evento storico che ha affascinato l’intero Pianeta: si tratta della più grande nevicata degli ultimi 60 anni in Spagna. Un fenomeno simile non si verificava da anni e tanti cittadini sono usciti di casa per approfittare della neve per divertirsi insieme e scattare bizzarri scatti in mezzo al ghiaccio. Tuttavia, tra gli spensierati c’è anche chi nega che abbia effettivamente nevicato. Il grido alla falsità della precipitazione spopola sui social: quella caduta dal cielo non sarebbe neve, ma plastica.

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“Non è vera neve e ora ve lo dimostro”

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Si tratta della più recente teoria complottista. Questa volta il negazionismo si è esteso persino alle precipitazioni atmosferiche. In particolare, lo scorso fine settimana hanno iniziato a rimbalzare diversi video sui social networks. I file testimoniano i tentativi di alcuni negazionisti di dimostrare che la neve caduta “non si scioglie” perché, quello che in realtà è caduto dal cielo in tutti questi giorni, è “pura plastica” . Il noto filmato, diventato virale su tutte le piattaforme del web, riprende una donna che fa una palla con la neve sul suo balcone. In seguito, prende un accendino e la neve, invece di sciogliersi, diventa improvvisamente nera. “Vedete? è plastica” – esclama, mentre cerca di descrivere l’odore che secondo lei è uguale a quello del materiale plastico non biodegradabile.

Il biologo e influencer Álvaro Bayón interviene in un thread su Twitter, dichiarando inutile qualsiasi ipotesi complottista o negazionista. La reazione fisica è “assolutamente normale” – spiega l’esperto – “usando un accendino stiamo bruciando un carburante (butano o benzina), che contiene un’ingente quantità di impurità che producono fuliggine durante la combustione”. Oltre al colore nero, lo stesso fenomeno fisico è alla base dello strano odore. “Vero, il gas butano non ha odore, ma è sempre mescolato a sostanze che invece ce l’hanno. L’odore proviene da quelle impurità.” – ha chiarito il biologo.

Allo stesso modo, il fatto che la palla di neve non si sciolga con il calore della fiamma dell’accendino ha anch’essa una spiegazione scientifica. Quando una potente fonte di calore viene applicata direttamente al ghiaccio, quest’ultimo passa direttamente allo stato gassoso. Il fatto che la neve non si sciolga è dovuto al cosiddetto processo di sublimazione. Tale trasformazione avviene con acquisto di calore è un processo endotermico; vale a dire il che il trasferimento dallo stato solido allo stato aeriforme è diretto e senza mediazione.

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La teoria complottista relativa alla neve non è del tutto nuova. Il negazionismo dilaga da anni sui social networks. Qualsiasi argomento può apparire al pari di un complotto. D’altro canto, i social media ingigantiscono qualsiasi fenomeno, donando visibilità a eventi insoliti e bizzarri.

Non a caso non è la prima volta che la comunità scientifica si fa avanti per negare questo tipo di teoria. In merito, alcuni anni fa, a seguito una tremenda nevicata ad Atlanta, fu l’astronomo Phil Plait che intervenne per smentire numerose fake news.

Fonte Semana

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