Annuncio dell’Oms: “Chiediamo agli Stati membri di fermare le vaccinazioni”

L’Oms ha chiesto alle Nazioni che stanno procedendo con le vaccinazioni di stopparsi dopo la prima fase: spiegato il motivo.

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Proseguono i ritardi sulla consegna delle dosi di vaccino anti-Covid. Da Pfizer ad AstraZeneca, passando anche da Moderna, le case farmaceutiche hanno reso noto che i tempi di attesa per ricevere le quantità pattuite si dilateranno. E tra la preoccupazione ed un sempre più crescente stato di insofferenza da parte dei Governi, come un fulmine a ciel sereno l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un accorato appello: fermare le vaccinazioni dopo questa prima tornata. Sembrerebbe una richiesta alquanto sui generis e in controtendenza. In realtà dietro vi è una ponderata considerazione.

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Vaccinazioni, Oms chiede stop dopo prima tornata: il motivo

Vaccino anti Covid-19 UE AstraZeneca
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Dopo aver terminato il ciclo di vaccinazioni dei soggetti maggiormente a rischio e degli operatori sanitari, bisogna fermare le vaccinazioni. Questo l’appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a cui avviso, sarebbe questa la miglior strategia per consentire una distribuzione equa del vaccino su tutto il Pianeta.

In sostanza l’Oms starebbe chiedendo agli Stati membri di stoppare la campagna vaccinale, riporta Agi, per una questione morale ed economica. Margaret Harris, portavoce dell’Organizzazione, avrebbe affermato: “Stiamo chiedendo ai Paesi membri che, una volta terminata la prima fase di vaccinazioni, garantiscano anche ad altri lo stesso accesso alle forniture che hanno avuto loro“.

A supportare la richiesta, evidenze scientifiche che avrebbero mostrato come completare la campagna vaccinale all’interno della propria nazione e restare a guardare inermi non avrebbe alcun vantaggio a livello economico. Margaret Harris, per meglio spiegare, attinge alle fonti letterarie citando una famosa frase del maestro Merton: “Nessun uomo è un’isola”.

Secondo la ricerca citata, riporta Agi, se si proseguisse su questa strada ben 85 Paesi, i più svantaggiati del pianeta, riuscirebbero a raggiungere l’immunità soltanto fra tre anni. Alcuni di essi addirittura mai, proprio perché mancano le dosi di vaccino.

Sul punto si è espresso il professor Fabrizio Pregliasco il quale pare condividere la richiesta ed i timori dell’Oms. Il noto virologo avrebbe, infatti, affermato che non è possibile lasciare indietro i Paesi economicamente fragili, ribadendo che non si tratta soltanto di una questione etica ma anche sanitaria. Ai microfoni dell’Agi avrebbe dichiarato che in quelle zone del Pianeta, qualora mancasse il vaccino, il virus potrebbe continuare a galoppare sviluppando nuove mutazioni. In chiosa il professor Pregliasco avrebbe affermato che prima di immunizzare i nostri giovani, sarebbe bene ed opportuno vaccinare le popolazioni dei paesi più a rischio.

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(Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay)

Tuttavia, chiude con una considerazione realistica: le Nazioni sono ben a conoscenza del fatto che prima si completeranno le vaccinazioni, prima ripartirà la loro economia. Pertanto è fisiologico che sarà difficile pensare prima agli altri se al proprio interno si ha una crisi da sanare.

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