Covid-19, ultras e manifestanti tra coltelli e bengala: quasi 500 arresti

Le rigide misure anti-Covid imposte dalle autorità hanno acceso numerose proteste in diverse città dell’Unione Europea.

Questa domenica, 31 gennaio, è stata particolarmente scossa per diverse città dell’Unione Europea. Difatti, nonostante il divieto esteso a qualsiasi forma di assembramento, numerosi centri sono scoppiati in protesta contro le rigide misure anti-Covid. Tra i paesi più caldi vi sono l’Olanda, il Belgio e l’Austria: le proteste più assordanti sono state quelle esplose nelle piazze di Vienna e Bruxelles. Secondo quanto riportano i media locali, migliaia di persone sono scese nelle strade dei vari centri europei per esprimere la loro insoddisfazione in merito alle restrizioni imposte dalle autorità. L’emergenza coronavirus è sensibile a livello internazionale: la situazione pandemica resta critica per l’intero Pianeta e il Belgio è tra i paesi più colpiti dall’infezione virale. Con quasi 11,5 milioni di abitanti, lo Stato conta oltre 21 mila decessi legati al virus SARS-CoV-2; mentre i contagi dall’inizio della pandemia salgono a 707.837.

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Il bilancio degli arresti

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Secondo quanto riferito dai media locali, le forze dell’ordine si sono schierate in prossimità delle stazioni ferroviarie più importanti di Bruxelles: la Gare du Nord e la Gare Central, teatro principale dell’assembramento di centinaia di manifestanti. Tra questi vi erano numerosi ultras, sia valloni sia fiamminghi. I comunicati ufficiali contano circa 488 arresti e la polizia, in tenuta antisommossa e mascherine, ha sequestrato diverse armi, quali coltelli, petardi e fuochi Bengala.

I cortei sono esplosi anche nei vicini Paesi Bassi: diverse città dell’Olanda, in particolare Apeldoorn e Amsterdam, sono state stravolte da centinaia di manifestanti. Tra le altre città europee ci sono anche Budapest, dove la polizia è intervenuta per disperdere ha disperso la folla, e Vienna. Nella capitale austriaca circa 5mila persone hanno violato il coprifuoco e sono scese in piazza, rispondendo all’appello lanciato dal Freedom Party of Austria (FPO), partito di estrema destra. 

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Tra la folla c’erano anche attivisti neonazisti: la loro marcia verso il parlamento nazionale ha bloccato per ore il traffico della capitale. 

Fonte FR24 News

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