Coronavirus, l’Europol avverte l’UE: “Attenzione ai certificati contraffatti”

L’Europol, ha avvertito l’UE sulla presunta produzione e vendita illegali di falsi certificati negativi al Covid-19.

Questo lunedì, 1 febbraio, l’Europol ha avvertito gli stati membri dell’UE sulla presunta circolazione e vendita illegali di falsi certificati negativi al test molecolare SARS-CoV-2. Il sito ufficiale dell’agenzia finalizzata alla lotta contro il crimine riporta che la notizia relativa alla libera divulgazione di documenti fraudolenti tra le città dell’Unione Europea.

Tra questi, i dati dell’organizzazione segnano l’aeroporto Charles de Gaulle a Parigi, dove è stato smascherato un centro di produzione illegale di risultati negativi al coronavirus. Diversi falsari sono stati sorpresi anche nel Regno Unito mentre vendevano documenti falsificati Covid-19: il prezzo dei prodotti oscilla dai 100 ai 300 euro circa. La diffusione avviene anche online tramite specifici gruppi nelle note chat di messaggistica. Altri paesi colpiti sono i Paesi Bassi e la Spagna. Difatti, lo scorso dicembre 2020, un altro truffatore è stato arrestato dalle autorità spagnole per la circolazione illecita dei falsi certificati.

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La falsificazione manuale dei certificati

We’re #UnitedAgainstCoronavirus.

But it seems criminals will do anything to exploit the pandemic:

😷fake PPE
💉fake…

Pubblicato da Europol su Lunedì 1 febbraio 2021

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Europol riferisce ulteriori informazioni e riporta l’esistenza di un’applicazione mobile, utilizzata appositamente dai criminali per promuovere la circolazione dei certificati, i cui risultati vengono falsificati manualmente. Tra le attività di criminalità organizzata spiccano quelle dei Rathkeale Rovers, un gruppo con sede in Irlanda, ma operante a livello internazionale. Le autorità con sede a l’Aia dichiarano che i moderni mezzi tecnologici diffusi e messi a disposizione, quali ad esempio stampanti di alta qualità e software, aiutano e accelerano la contraffazione dei documenti: i falsari procedono con le modifiche alterando il loro contenuto. La vendita di un certificato modificato può arrivare fino a 300 euro. “Finché resteranno in vigore restrizioni di viaggio a causa della pandemia, è molto probabile che i criminali coglieranno l’opportunità di produrre e vendere falsi certificati di prova Covid-19”, ha detto Europol.

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Gli Stati membri sono pertanto invitati a condividere con l’Europol qualsiasi informazione pertinente sulle attività criminali impegnate alla diffusione delle false documentazioni ai test COVID-19.

Fonte Europol

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