“Perché non ne parliamo?”: l’India si infuria contro il tweet di Rihanna

Il suo tweet di sostegno alle proteste contadine ha adirato il governo indiano: “no a commenti sensazionalistici.”

Il discorso della cantante dell’isola di Barbados non è stato apprezzato da parte del governo indiano. Ieri, 2 febbraio, Rihanna ha aperto un thread sul suo profilo Twitter, chiedendo al mondo di ascoltare le richieste dei piccoli produttori indiani, i quali stanno protestando da mesi contro le nuove leggi agricole del governo del nazionalista Narendra Modi. “Perché nessuno parla di questo?”, ha scritto l’icona pop statunitense, commentando il link concernente un articolo della CNN. L’argomento riguarda i violenti scontri tra forze armate antisommossa e gli agricoltori. Le insurrezioni si sono estese lungo l’intero territorio indiano, devastato da una profonda crisi agricola. La risposta di Nuova Delhi non si è fatta attendere.

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“No ai commenti sensazionalistici”

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La situazione dello smisurato Paese asiatico è davvero critica: da mesi i contadini, sull’orlo della disperazione, stanno esprimendo il loro dissenso di fronte alle nuove decisioni governative. Difatti, braccianti, agricoltori e allenatori, vale a dire metà della popolazione indiana, si affida alla coltivazione di piccoli appezzamenti di terra, la cui estensione non supera in genere i tre acri. Di conseguenza, i piccoli produttori avvertono l’incombente minaccia normativa che provocherà l’ampiamento del divario tra ricchi e poveri, accentuando progressivamente le già marcate disuguaglianze sociali. La repressione delle proteste contro il governo Modi, accusato di “favorire le multinazionali a scapito dei piccoli mercati interni”, sono state durissime e si sono estese anche sui social networks attraverso attività di censura di profili dediti alla divulgazione delle informazioni online.

Con oltre 100 milioni di follower su Twitter, a sostegno dei moti contro le leggi sulla liberalizzazione del mercato agricolo, approvate lo scorso settembre 2020, il tweet di Rihanna è subito balzato tra le tendenze della piattaforma, seguito dal post di solidarietà  di Greta Thunberg e quello della nipote della vicepresidente Usa Kamala Harris, Meena. La reazione del governo indiano è stata immediata. In una nota, il ministero degli Esteri ha accusato le celebrità di “sensazionalismo”.

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Le insurrezioni continuano e le autorità indiane non hanno fornito informazioni riguardo al numero di vittime decedute.

Fonte Business Insider India

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