Indice RT Nazionale preoccupante, cosa aspettarsi nei prossimi giorni – VIDEO

Dati per nulla positivi sarebbero emersi dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità. Cosa aspettarsi pertanto nei prossimi giorni. 

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Intrapresa la campagna per la vaccinazione da qualche tempo, l’Italia ancora è lontana dalla copertura dell’intera popolazione, ecco perché monitorare l‘Indice RT Nazionale è importante. Tuttavia i dati che ne escono fuori non sono per nulla incoraggianti. L’indice infatti sarebbe arrivato a 0,95, un trend in aumento quindi se si pensa che la scorsa settimana era a 0,84, un dato che aveva fatto ben sperare. Ma non è solo questo il dato allarmante, per la regione Umbria e Bolzano il rischio è stato definito alto. L’indice sopra menzionato – che comprende ovviamente le medie delle singole regioni – è aumentato in quanto sette comunità territoriali (cinque Regioni e due Province Autonome) l’indice avrebbe superato l’unità. Una pericolosità elevata riscontrata in regioni quali la già citata Umbria insieme a Toscana, Puglia, Liguria e l’Abruzzo e le Province autonome di Trento e Bolzano, come già sopra riportato.

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Indice RT Nazionale, la situazione nel dettaglio

Indice RT Nazionale preoccupante
Donna con mascherina (Pixabay)

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In Sardegna e Valle d’Aosta la proporzione attuale sarebbe di 50 casi per 100.000 abitanti. La soglia 250 per 100.000 abitanti invece subisce un piccolo aumento a Trento (254 per 100.000 abitanti), aumenta in Umbria il cui rapporto infatti è pari a 283 per 100.000 abitanti. Sale in maniera vertiginosa alla Provincia Autonoma di Bolzano, 770 per 100.000 abitanti.

Un piccolo ma grande dato confortante proviene dalle strutture ospedaliere che vedono un calo dei ricoveri in terapia intensiva. In termini percentuali, il valore nazionale è pari al 24%, quindi lontano dalla soglia critica del 30%. Andando quindi più nel dettaglio, da 2.214 ricoverati in terapia intensiva in data 02 febbraio, scende di quasi 100 unità, al 9 febbraio infatti i casi sarebbero pari a 2.143.

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Indice RT Nazionale allarmante
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Una diminuzione progressiva di casi anche nelle aree mediche, da 20.317 a 19.512.

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