Tragedia in mare: 20 migranti muoiono annegati

Le vittime sono state gettate in acqua dai trafficanti: almeno 20 le persone morte ieri lungo la costa dell’Africa orientale.

Una nuova tragedia sulle coste dell’Africa orientale di Obock a Gibuti, la terza in meno di sei mesi. Questo mercoledì 3 marzo almeno 20 migranti hanno perso la vita in mare. Stando alle ricostruzioni dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), le vittime sono state gettate in acqua dai trafficanti di esseri umani, i quali li avrebbero “spinti fuori dalla barca una volta al largo” a causa dell’imbarcazione “troppo affollata”. Il mezzo è partito da Oulebi ed era diretto verso lo Yemen, così ha riferito su Twitter Mohammed Abdiker, direttore regionale per l’Est e il Corno d’Africa dell’OIM.

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La testimonianza di Yvonne Ndege

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La notizia è stata confermata anche da Yvonne Ndege, portavoce dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) per l’Africa orientale e il Corno d’Africa. “Trenta minuti dopo la partenza, i trafficanti hanno costretto circa 80 persone a tuffarsi in acqua” – ha precisato questo giovedì. “I sopravvissuti dichiarano che almeno 20 persone sono state uccise; mentre alcuni mancano ancora all’appello” – riporta la dichiarazione ufficiale – “Finora sono stati recuperati cinque corpi sulla costa di Gibuti.”

Il documento riporta che i migranti, principalmente etiopi e somali, stavano cercando di raggiungere l’Arabia Saudita attraverso lo Yemen. “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità locali per fornire assistenza ai migranti, ma la tragedia di mercoledì è un’ulteriore prova che i criminali continuano a sfruttare per denaro le persone che cercano disperatamente di migliorare le loro condizioni di vita”, ha aggiunto Stéphanie Daviot, responsabile dell’OIM a Gibuti.

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Pubblicato da IOM Djibouti su Martedì 23 febbraio 2021

Lo stretto di Bab el-Mandeb tra Gibuti e lo Yemen è un punto strategico per il commercio internazionale. Quest’ultimo è anche luogo di traffico di esseri umani e i migranti lo sfruttano per tentare la fortuna nella penisola arabica, pagando e affidandosi ai servizi dei trafficanti.

Fonte Andalou Agency

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