Senegal in tensione dopo l’arresto di Sonko: morto un manifestante

Giovedì la polizia senegalese è intervenuta contro i sostenitori del leader dell’opposizione Ousmane Sonko: una vittima negli scontri.

Ousmane Sonko
Ousmane Sonko (Getty Images)

Ousmane Sonko si stava recando in tribunale per difendersi dalle accuse di stupro – che lui e i suoi sostenitori dichiarano essere politicamente motivate – quando è stato arrestato a Dakar, vicino all’Università di Cheikh Anta Diop (UCAD), questo mercoledì 3 marzo 2021. Dal giorno dell’arresto, la tensione non ha mai abbandonato il Senegal, le cui strade a sud del Paese continuano ad animarsi con proteste e scontri tra manifestanti e polizia anti-sommossa.

L’ultima insurrezione è scoppiata proprio a Dakar e in altre piccoli centri urbani, dove ha perso la vita un manifestante: si tratta della prima vittima accertata a seguito dell’incarcerazione del leader dell’opposizione.

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La rabbia dei sostenitori di Sonko

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L’arresto di Ousmane Sonko ha scatenato la rabbia dei suoi sostenitori, la cui ondata di violenza e barbarie non è ancora terminata. Dopo aver incendiato e saccheggiato diversi supermercati e residenze locali, quali Auchan e la strada VDN che collega il centro con la periferia nord di Dakar; nel mirino delle proteste sono rientrati anche i media e la stampa: in particolare la sede di Radio Futurs Médias (Rfm) e il quotidiano Le Soleil, testate considerate filogovernative.

Le manifestazioni violente hanno colpito altre aree e centri urbani tra cui Kaolack e Casamance, a sud del Paese; regione di provenienza del leader dell’opposizione, dove giovedì è stato ucciso un giovane manifestante. Le dichiarazioni ufficiali riportano che le circostanze del decesso restano tuttora sconosciute alle autorità locali.

Giovedì sera il Conseil National de Regulation de l’Audiovisuel, l’organismo adibito alla vigilanza delle trasmissioni radio e tv, ha ordinato una sospensione di 72 ore di tre emissioni televisive private, Sen Tv, Walf Tv, 2S Tv, per “diffusione di immagini e contenuti che istigano alla violenza e al disordine pubblico”.

Inoltre, l’organizzazione di Internet NetBlocks ha dichiarato il blackout totale della rete Internet nell’intero Paese: i social media e le app di messaggistica tra cui Facebook, WhatsApp e Youtube sono state limitate all’inizio di venerdì. L’esperto di sicurezza digitale di DW Oliver Linow ha twettato i risultati di Google Trends:  in Senegal c’è un aumento considerevole della domanda delle reti private virtuali (VPN) per aggirare i blocchi delle piattaforme social.

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L’esperto ha invitato gli utenti a “installare solo app VPN affidabili” o di “utilizzare Tor” – altrimenti noto come router onion, il software gratuito che consente al client di navigare in incognito su Internet, celando la sua identità e la sua posizione.

Fonte Africa News, Dw

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