Whisky, il gusto cambia in base all’ambiente: il recente studio

Secondo un recente e curioso studio pare che in base alla tipologia d’ambiente, uno dei più apprezzati alcolici del mondo, il whisky, cambierebbe il proprio sapore.

Whiskey ambiente sapore studio
(Michal Jarmoluk – Pixabay)

Che le condizioni ambientali incidano sul ciclo di produzione della terra è indubbio. Scarsità dei raccolti, fioriture premature, stanno portando il settore primario ad essere sempre più costretto a far fronte a nuove esigenze. Come lo è il fatto che il gusto di un prodotto, a maggior ragione se lavorato, può cambiare gusto in base all’ambiente, si pensi al vino. Di certo è una novità, invece, il fatto che un recente studio avrebbe scoperto che accade anche con il whisky.

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Whisky, il gusto cambia in base all’ambiente: lo studio della Oregon State University

Orzo
(kangbch – Pixabay)

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Un nuovo studio avrebbe scoperto che i diversi gusti del whisky possono dipendere dall’ambiente in cui cresce l’orzo dalla cui lavorazione si ricava il liquore. Da molti anni, ormai, i prodotti agricoli soprattutto le uve cambiano la loro saporazione in base alle condizioni in cui vengono coltivate. Stando a quanto riporta la redazione di Foodprocessing, il professor Dustin Herb della Oregon State University, ha detto che nonostante tale circostanza fosse nota, per quanto riguarda il whisky era un settore in gran parte sconosciuto. Il professor Herb ha partecipato alla ricerca insieme alla Waterford Distillery in Irlanda.

Per condurre lo studio sono state seminate due tipologie di orzo, l’Olympus ed il Laureate, in due ambienti differenti, e ciò negli anni 2017 e 2018.

L’orzo è stato ogni anno soggetto a coltura e poi lavorato per la produzione del whisky. I ricercatori hanno poi chiamato sei volontari che ne potessero assaporare ed odorare il liquore nel suo stato finale. Questo gruppo ha effettivamente notato delle sfumature diverse tra i diversi whisky. Secondo il professor Herb questo studio sarebbe un ottimo punto di partenza per gli agricoltori ed i distillatori che così facendo sarebbero in grado di capitalizzare la propria produzione.

Il professore, riporta Foodprocessing, ha affermato: “Ciò che fa questo studio, è in realtà rendere l’agricoltore e il produttore protagonisti del prodotto, come si vede nell’industria del vino. C’è quello della Napa Valley, della Willamette Valley o quella del Bordeaux francese“. Ebbene, il mercato del whisky potrebbe iniziare a prendere questa piega.

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alcol lockdown
(Getty Images)

Il professore ha deciso che proseguirà i suoi studi sul punto, ritenendo l’argomento interessante e da approfondire.

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