Storie italiane, novità sul caso Bolzano: “E’ qualcosa di molto forte”

E’ in onda una nuova puntata di Storie italiane condotto da Eleonora Daniele su Rai 1, il primo argomento trattato riguarda il caso di Bolzano

storie italiane 5 marzo
La conduttrice Eleonora Daniele (screenshot)

Eleonora Daniele nel programma Storie Italiane torna a parlare del caso che ha turbato l’Italia intera: la morte della coppia di Bolzano. Laura Perselli e Peter Neumair sono scomparsi lo scorso 4 gennaio ed oggi a distanza di due mesi gli inquirenti hanno trovato l’omicida. Si tratta del figlio Benno, che dopo vari interrogatori ha gettato il sacco, ma dietro la morte si celano vari misteri. Su Rai 1 gli ospiti in studio si confrontano e discutono su nuovi indizi. “E’ la prima volta che leggiamo e vi raccontiamo a modo nostro quello che sta emergendo dalle indagini”.

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Storie italiane: quali sono le novità del caso di Bolzano?

storie italiane 12 marzo
(Screenshot)

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“Vi ricordate che lui all’inizio diceva di essere stressato?”, domanda agli ospiti in studio e in collegamento la conduttrice di Storie Italiane. “Pulisci di qua, pulisci di là, capiamo perché era stressato”. Aggiunge dopo che l’inviato Rai spiega nel dettaglio come il colpevole si fosse attrezzato per pulire la scena del crimine. “Era evidente che qualcosa di strano c’era dietro questo ragazzo – afferma Giovanni Terzi a me fa effetto perché la cosa che sta emergendo è che qualcosa di più si poteva fare per mettere in salvo la vita dei genitori”. Infatti da quanto fanno emergere le indagini e dopo la testimonianza della sorella Madè l’assassino aveva già fatto capire di avere vari problemi, anche quando era più piccolo si comportava in modo strano e i carabinieri ultimamente avevano consigliato ai genitori di chiudersi nella stanza a chiave durante la notte per dormire tranquilli.

Le parole della zia

“Tutti i figli sono diversi e i confronti sono inevitabili ma lui non aveva meno capacità intellettuali della sorella, Madè è sempre stata brava in tutto, lui anche è stato incoraggiato dai genitori che lo hanno riaccolto in casa a trent’anni, l’hanno fatto rientrare dalla Germania riaprendo le braccia e offrendogli aiuto”. Così Eleonora Daniele riporta le parole della zia di Benno che fa riferimento al passato del nipote, rinchiuso per alcuni anni in un centro psichiatrico. “Andava forse lasciato in ospedale per aspettare che lo curassero? Oppure gli psichiatri di Bolzano dovevano fare un Tso per intrattenerlo? Non ci sono responsabilità”. Per la zia Benno è un manipolatore che sa tirare fuori finte lacrime al momento e per lei anche gli analisti che lo avevano in cura sono stati ingannati dalla sua doppia faccia.

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La Daniele sottolinea quindi che si tratta di un’azione lucida da parte del giovane che continua a non pentirsi di quello che ha fatto.

 

 

 

 

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