McDonald’s manda a studiare i suoi dipendenti italiani

McDonald’s. Il colosso mondiale di fast food si fa promotore di una pregevole iniziativa nei confronti dei suoi dipendenti italiani

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McDonald’s – GettyImages

E’ diventata una sorta di cliché la storia che i dipendenti dei ristoranti McDonald’s siano tutti laureati che non hanno trovato lavoro nel settore per cui hanno studiato. Come se fosse necessariamente uno svantaggio; un iniziale impiego nell’ambito dei fast food può essere una palestra di vita e un prezioso esercizio delle proprie capacità: si allenano le abilità di problem solving, vengono incrementate le attitudini del lavorare in un team e con una gerarchia ben precisa e si ha una panoramica veritiera di cosa voglia dire rapportarsi con un pubblico esigente come quello affamato.

Come se non bastasse, McDonald’s Italia ha deciso d’investire ancora di più sui propri dipendenti. La pandemia non ha ostacolato il desiderio di espansione del colosso americano che aprirà in breve tempo (si stima entro i prossimi 3 anni) altri 35 punti vendita nel nostro paese. Inoltre, ha stanziato 500mila euro destinati a borse di studio per pagare le tasse universitarie per i lavoratori che vorranno frequentare un corso di laurea (triennale o specialistico).

E’ calcolato che su 25mila dipendenti di McDonald’s in Italia, il 32% sia composto studenti.

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Valentina Fossa, Chief people office di McDonald’s Italia, ha reso pubblica la notizia che già 105 borse di studio sono state disposte per i più meritevoli. “Il programma continuerà per tre anni. Il budget per ora è di 500 mila euro ogni anno” – ha detto. Un requisito fondamentale è quello di aver lavorato per l’azienda per un periodo di almeno 12 mesi. Non solo corsi di laurea, i fondi finanzieranno anche corsi di lingua (inglese, o italiano per gli stranieri).

Come ha impattato il Covid sul colosso McDonald’s in Italia? C’è stato un contraccolpo ovviamente, tuttavia, nonostante un lieve ridimensionamento, si è registrato uno spostamento dell’offerta. La possibilità di prendere il proprio ordine direttamente dall’auto (drive up) ha avuto nell’ultimo anno un incremento dal 18 al 40%.

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Per i dipendenti tagliati fuori è entrato in vigore il Fis (Fondo integrativo aziendale) mentre alcuni sono già rientrati in organico. Parlare di nuove assunzioni può sembrare un azzardo in tempi di crisi come quelli segnati dalla pandemia da Coronavirus, tuttavia in Italia ne sono previste 1.400 su tutto il territorio nazionale in seguito all’apertura dei nuovi ristoranti.

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