Elvira Camarrone, la nuova star di Netflix: “Recitare è vivere tutte le vite”

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L’attrice Elvira Camarrone (Ufficio stampa)

Elvira Camarrone è una ragazza semplice e dallo sguardo timido, ma in realtà racchiude in sé tanta bellezza e un talento unico. E’ una giovane attrice poco più che maggiorenne, la Sara del nuovo film in uscita su Netflix dal titolo Sulla stessa onda. 

Ha ancora molto da imparare e il suo futuro è ancora tutto da scrivere, ha appena intrapreso il percorso della recitazione e molti ancora devono conoscerla. E allora noi vogliamo aiutarvi in questo, pubblicando ciò che ci ha raccontato durante l’intervista.

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L’attrice Elvira Camarrone (Ufficio stampa)

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Com’è fare parte di un mondo grande come quello della recitazione a soli 19 anni?

Ho ancora diciotto anni, anche se manca poco ai diciannove… Ho iniziato a studiare danza classica quando avevo 4 anni e teatro quando ne avevo 10: con Elisa Parrinello, alla scuola del Ditirammu, a Palermo. A 13 anni, il primo film, Era d’Estate. A 17, ho girato Sulla stessa onda, di Massimiliano Camaiti. Mi son sempre sentita a casa, in teatro, sul palcoscenico. Il set è un’altra cosa. Ma io sono stata fortunata. Per esser stata scelta e per aver sempre lavorato con persone straordinarie. I registi, gli attori, le troupe. Tutti.

Nel 2016 la tua prima esperienza con Era d’estate, quale è il ricordo più bello del film?

Ho tanti bei ricordi. La dolcezza di Fiorella Infascelli, gli scherzi di Massimo Popolizio, che mi arrivava alle spalle con la voce di Voldemort, che aveva doppiato in Harry Potter, la bravura di Beppe Fiorello, preciso come un orologio. La troupe era pazzesca. Bravissimi. Giravamo a qualsiasi ora, all’alba, di sera. Con mia mamma, alloggiavamo in una cella del vecchio carcere dell’Asinara. Studiavo con un’insegnante assunta dalla Produzione e seguivo le lezioni su un Ipad: una specie di DAD. L’Asinara è un paradiso naturalistico. Vivevamo in Paradiso. Ma il più bel ricordo è l’abbraccio di Lucia Borsellino alla prima del film, a Roma. Ci siamo messe a piangere, insieme. Ricordo anche l’affetto di Rita Borsellino, a Palermo

Prossimamente su Netflix con Sulla stessa onda, cosa puoi spoilerare ai lettori?

Non troppo. È innanzitutto una storia d’amore tra me e Lorenzo, interpretato da Christian Roberto, ma è anche altro. Una vicenda complessa, per la quale ci siamo preparati a lungo, insieme a Massimiliano Camaiti, ragionando insieme e provando a rispondere a tutte le domande. E poi c’è Palermo. Vista dal suo lato migliore. Dal mare. Ho anche imparato ad andare a vela.

Descrivici il tuo personaggio

Determinata. Ambiziosa. Sara non ha grilli per la testa. Si innamora. Cade e si rialza, sempre con il sorriso.

Ci sarà un’evoluzione del personaggio?

Sara è una ragazza che impara ad affrontare con intelligenza e dolcezza tutto quel che le accade.

Come mai hanno scelto proprio te per interpretare la protagonista femminile?

Questo dovresti chiederlo al regista e alla produzione. Spero di non aver deluso le loro aspettative.

Facciamo un tuffo nel passato, per te il teatro rappresenta l’inizio, in un futuro su quale palco e per quale spettacolo ti vedi all’opera?

Al Ditirammu abbiamo studiato recitazione ma anche canto e danza, mimo e teatro popolare. Ecco, vorrei continuare a far cinema e teatro senza rinunciare all’uno o all’altro. Vorrei lavorare anche all’estero. Ma questi sono sogni: prima di tutto, vorrei continuare a studiare recitazione.

Com’è nata la passione per la recitazione?

Studiavo danza alla scuola di Melissa Mackie, allo Stage Centro Danza: tra gli insegnanti, c’era anche Elisa Parrinello, erede di grandi artisti, che amo moltissimo. Elisa ha mille talenti. Elisa mi ha subito affascinato. E il teatro è diventato tutto. Per un po’, ho provato a conciliare danza e teatro. Poi ho scelto.

Che cos’è per te la recitazione?

Recitare è vivere tutte le vite che vuoi. Ti regala uno sguardo profondo. Ti fa amare le vite degli altri e ti rende capace di leggerti dentro. Mi piace il rapporto che si crea in una compagnia, provando e riprovando, così come sul set. Forse non sarà sempre così bello, ma io spero che lo resti a lungo. In teatro, il momento dell’applauso ti ripaga di tutta la fatica. Col cinema e la tv non vedi il pubblico, ma lo incontri dopo, per strada.

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Elvira Camarrone
(Ufficio stampa)

Progetti futuri?

Spero di continuare a far questo lavoro. Ma c’è anche altro. Sono al primo anno di Giurisprudenza, ho dato i primi esami. Proverò anche col Centro Sperimentale di Cinematografia o all’Accademia d’Arte Drammatica. Vedremo. Andrà bene comunque.

BEATRICE MANOCCHIO

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