Luciana Littizzetto e la lettera alle donne: “Vi presento il Merdaiolo”

Luciana Littizzetto a Che tempo che fa dedica un messaggio a tutte le donne che sono state lasciate. Un incoraggiamento a non arrendersi

Ieri sera è tornato, puntuale come sempre, un nuovo appuntamento di Che Tempo Che Fa, condotto da Fabio Fazio in quella che è la sua casa originale, Rai 3. Al suo fianco, come abitudine ormai, Luciana Littizzetto che ovviamente non poteva che farsi amare come le sue performance.

Un ritorno col botto potremmo dire per la Lucianina che ha scelto di leggere una lettera dedicata a tutte le donne. Non tutte tutte però ma una categoria in particolare, quelle che sono state mollate per telefono.

E come sempre la sua ironica pungente ha fatto centro. Vediamo come ha confezionato questa volta il racconto di qualcosa di reale raccontatato in modo satirico.

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Luciana Littizzetto, il messaggio per tutte le donne lasciate

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Luciana Littizzetto come sempre si è seduta sulla scrivania di Fabio Fazio, a distanza come richiedono i protocolli, e ha iniziato a leggere la sua lettera. Si rivolge a tutte quelle donne che sono state lasciate per telefono dal loro lui, quello che la comica definisce “Il Merdaiolo”, colui che non è altro che un avanzo, un gomitolo di peli che intasa lo scarico della doccia, il “niente fattosi vuoto”.

Si rivolge a tutte le donne che magari sono state male per un abbandono ma che ora non sanno nemmeno che fine ha fatto quell’uomo, definito come una mosca su un bellissimo fiore. Una lettera ironica, ma anche uno sfogo, fatto per sé stessa come per le altre, una voce che le raggruppa tutte.

Luciana Littizzetto con la sua verve vuole dare forza alle donne, vuole mandare un messaggio di coraggio, un inno a guardare avanti precisando che la vita non può e non deve dipendere da un uomo. Ma nello stesso tempo, sottolinea, che “per noi donne non esisterà mai un modo accettabile di essere mollare”.

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Mai disperare però, incalza alla fine, alla domanda cosa devo fare ora, dopo essere state lasciate, non si può che rispondere “Un monumento – conclude – perché vi siete liberate di lui”.

 

 

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