La scoperta di una nuova variante in Italia fa sperare in meglio: il calo dei contagi indicherebbe in questo caso che il virus potrebbe essersi indebolito.
La rivelazione sulla nuova variante in Italia è stata divulgata dai membri di un laboratorio nel capoluogo lombardo. Si tratterebbe di una variante creatasi dal contatto tra i geni appartenenti a quelle già conosciute in Europa. Ovvero quella inglese e nigeriana. Francesco Broccolo, direttore scientifico associato dell’Università Milano-Bicocca, è attualmente al comando del “Cerba Health Care”, e si è esposto in tale merito. Sembrerebbe infatti, a primo avviso, che tale mutazione genetica del coronavirus abbia una probabilità di contagiare molto minore rispetto alle altre. Che questo sia uno dei primi segni della sua recessione? Scopriamo di più.
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Covid-19, le peculiarità della nuova variante in Italia
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La novità sulla nuova variante, molto più simile per le sue caratteristiche alla nigeriana, sarebbe stata appresa dalle indagini condotte sul caso di contagio di una donna nel novarese. A rincuorare gli esperti però, al di là della sorpresa verso la scoperta degli ultimi giorni, è stata la possibilità di riscontrare in laboratorio la sua effettivamente più bassa carica di propagazione. Uno scoop in ambito scientifico che, rispetto alle varianti finora venute allo scoperto, non sancirebbe alcun allarme.
La signora di Novara, infatti, è risultata essere asintomatica e con una carica virale nettamente inferiore, a tal punto da non infettare i suoi familiari pur restando nella sua abitazione.
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Con molta probabilità, secondo l’opinione di alcuni virologi attivi in Gran Bretagna, si potrebbe essere sulla strada giusta. Il Covid potrebbe mutare con il tempo, e grazie anche all’incremento delle vaccinazioni, e a casi di varianti simili a questo appena riscontrato, divenire con il passare del tempo molto simile ad un normale virus stagionale.