Covid-19, il bollettino del 16 aprile: 15.943 nuovi casi di contagio e 429 vittime

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi venerdì 16 aprile, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

Bollettino coronavirus mappa regione
(Ministero della Salute)

Aggiornato lo stato dell’epidemia da Coronavirus. Stando ai dati odierni del Ministero della Salute, i casi di contagio complessivi sono saliti a 3.842.079 con un incremento di 15.943 unità rispetto a ieri. Prosegue il calo dei soggetti attualmente positivi che ad oggi sono 506.738 (-3.285), così come i ricoveri in terapia intensiva: sono 3.366 i pazienti in totale e 51 in meno di ieri. Il numero dei guariti dall’inizio dell’emergenza è giunto a 3.218.975, ossia 18.779 unità in più di ieri. Purtroppo si aggrava il bilancio delle vittime con 429 decessi registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 116.366.

La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha comunicato che dal totale dei decessi comunicati oggi 9 casi sono relativi a periodi precedenti e che dal totale dei casi positivi sono stati sottratti 3 casi (1 caso in quanto già segnalato da altra Regione e 2 in quanto duplicati). L’Emilia Romagna ha eliminato 17 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

Covid-19, bollettino: i numeri in Italia di giovedì 15 aprile

Coronavirus bollettino 16 aprile
(Getty Images)

Il Ministero della Salute ha pubblicato ieri il bollettino sullo stato dell’epidemia da Coronavirus. Stando ai dati, i casi di contagio complessivi erano saliti a 3.826.156. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 510.023 ed i ricoveri in terapia intensiva3.417 in totale. I guariti dall’inizio dell’emergenza erano 3.200.196. Il bilancio totale delle vittime in Italia saliva a 115.937.

La Regione Abruzzo, si leggeva nelle note, comunicava la sottrazione di 1 caso in quanto duplicato. L’Emilia Romagna eliminava 10 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. La Puglia segnalava di aver effettuato una riclassificazione di alcuni casi confermati da test antigenico, i quali sono risultati successivamente anche confermati da test molecolare e quindi ricompresi tra questi.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 15 aprile: 16.974 nuovi casi e 380 decessi – VIDEO

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 14 aprile

Il Ministero della Salute mercoledì ha aggiornato lo stato dell’epidemia da Coronavirus, diffusasi nel nostro Paese. Stando al bollettino, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 3.809.193. In calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 514.660 ed i ricoveri in terapia intensiva3.490 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 3.178.976. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio delle vittime che raggiungeva il totale a 115.557.

La Regione Abruzzo, si leggeva nelle note, sottraeva 2 casi dal totale: 1 in quanto già segnalato da altre Regioni ed 1 in quanto non paziente Covid. L’Emilia Romagna eliminava 6 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 14 aprile: 16.168 nuovi casi e 469 vittime

Arrivano le riaperture: ristoranti, palestre, eventi. Tutte le proposte delle Regioni

È tempo di andare avanti, questo il messaggio che ormai la popolazione sta lanciando alle Istituzioni. Per quanto vi siano stati ristori e sostegni, l’ammontare delle erogazioni pro capite non riesce effettivamente a sopperire alle carenze economiche dettate da uno stallo delle attività. In particolare sono proprio i titolari di Imprese a chiedere l’uscita da questo pantano di chiusure.

Un appello colto dal Governo che però procede con i piedi di piombo, predicando sempre di tenere occhio alla curva epidemiologica. Se il trend sul suo andamento dovesse essere confermato, però, si sono ottime speranze che già nel mese di maggio si registrerà una svolta.

Secondo le ultime indiscrezioni è verosimile che nella seconda metà del prossimo mese, all’interno delle  Regioni in zona gialla i ristoranti potranno aprire anche cena. Buone nuove anche per palestre e piscine. Con tenuta di specifici registri e debiti distanziamenti negli spogliatoi e fuori si potrebbe tornare ad allenarsi.

Gioisce anche il mondo dello spettacolo il quale potrebbe vedere un ritorno agli eventi, regolati da stringenti misure come mascherine ed utilizzo di tutte le norme di precauzione.

A partire dal 26 aprile, poi, salvo ulteriori deroghe con ogni probabilità sarà possibile tornare a spostarsi tra Regioni che si trovano in zona gialla.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Arrivano le riaperture: ristoranti, palestre, eventi. Tutte le proposte delle Regioni

Crisanti ed Immunità di gregge: l’Italia non la raggiungerà se prima…

Il Premier Mario Draghi ha ribadito che l’obbiettivo di vaccinare l’80% della popolazione entro il prossimo autunno è fattibile. Un traguardo importante su cui si è espresso il noto virologo Andrea Crisanti. In una sua intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il professore ha spiegato come è verosimile che si riuscirà ad ottenere come massimo risultato la vaccinazione dell’80% della popolazione, tuttavia sarà difficile ottenere la cosiddetta immunità di gregge, se non si vaccina la fascia di popolazione under 18. Si tratterebbe di una mera questione matematica. Ed infatti l’immunità si raggiunge vaccinando 42 milioni di persone, in Italia la popolazione al di sotto dei 18 anni conta 12 milioni di individui. Numeri, quindi, che confermano le intenzioni del Governo, ma che smontano il sogno di un Paese libero dal virus grazie all’immunità di gregge.

Andrea Crisanti ha poi espresso il proprio parere in merito ai ristoranti. Non si dice contrario alla loro riapertura tuttavia pone l’accento sulle differenze che intercorrono tra il nostro Paese ed il Regno Unito.

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Boris Johnson ha riaperto pochi giorni fa con 40 morti, 2mila casi al giorno e il 65% della popolazione vaccinata. In Italia, invece, abbiamo ogni giorno quasi 400 morti, 16mila casi e appena il 10% della popolazione vaccinata.

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