Denise Pipitone, hanno vuotato il sacco: c’è la verità

Emergono dei particolari agghiaccianti sul caso di Denise Pipitone. Maria Angioni, pm che all’epoca indagò sul caso, parla di “stranezze” avvenute proprio durante l’inchiesta

Denise Pipitone
Denise Pipitone (foto dal web)

Il caso di Denise Pipitone, che da qualche mese è tornato di colpo alla ribalta, si arricchisce di dettagli importanti ed elementi che, nelle prossime settimane, saranno vagliati scrupolosamente. Dopo che il sopralluogo nella casa di Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi, non ha portato a nessuna nuova pista, si fa prepotentemente strada la testimonianza di Maria Angioni, il pm che, tra l’ottobre del 2004 e il luglio del 2005, coordinò le indagini. Quest’ultima ha parlato di “stranezze” e di “difficoltà” che sarebbero emerse proprio durante lo svolgimento dell’inchiesta.

Le sue parole hanno letteralmente scioccato l’opinione pubblica: “Ovunque mi girassi incontravo difficoltà“. La Angioni ha anche raccontato di un episodio sconvolgente, che al giorno d’oggi potrebbe davvero fare la differenza nella risoluzione del caso della bambina, scomparsa a Mazara Del Vallo 17 anni fa.

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Denise Pipitone, hanno vuotato il sacco: ora c’è la verità

Denise Pipitone
Denise Pipitone (foto dal web)

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Ad aver sganciato la bomba è stata Maria Angioni, pm che fu assegnata all’inchiesta nel periodo tra l’ottobre del 2004 e il luglio del 2005. Il magistrato, in un’intervista esclusiva ad Adnkronos, ha parlato di “stranezze” in merito al caso della bambina scomparsa. “Quell’inchiesta era un terreno minato. Non si riusciva a fare niente” – ha detto la Angioni, accennando ad un episodio davvero da brividi – “Una volta venni interrotta da un esponente delle forze dell’ordine mentre stavo interrogando una persona che mi stava dando notizie interessanti, e la pista fu distrutta. Quella volta mi spaventai“.

Il fatto sopraccitato non costituirebbe affatto un caso isolato. Il pm, che ha diretto le indagini per soli dieci mesi, ha ribadito a gran voce di aver trovato, pur in un tempo esiguo, parecchie cose che “non andavano. La Angioni, a tal proposito, ha citato l’ispezione dell’abitazione di Anna Corona, che ai tempi in cui lei prese le redini dell’inchiesta era già stata eseguita.

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Piera Maggio (screenshot da Rai 3)

Bisogna vedere come era stata fatta… Io ho cercato di rifare le cose più importanti“: queste le parole sconvolgenti del pm, che ha in seguito abbandonato il caso dopo essersi traferita presso il Tribunale di Cagliari. La Angioni ha infine chiosato con un’osservazione davvero agghiacciante: “Me ne sono capitate tante di stranezze. Non sono state rispettate le regole, e quando questo accade il pm si spaventa“.

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