La vita in diretta, caso Denise Pipitone: “La verità sulle indagini”

Ci sono novità importanti sul caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazzara del Vallo il primo settembre del 2004. Nel corso della puntata de La vita in diretta del 10 maggio il conduttore Alberto Matano svelerà dei particolari molto improntati.

 

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Il muro di silenzi e omertà che ha caratterizzato la scomparsa di Denise Pipitone il primo settembre 2004 si sta sgretolando. Lo abbiamo visto con la perquisizione che è stata fatta nella vecchia casa di Anna Corona, la ex moglie del padre di Denise.

In queste ore al vaglio degli inquirenti ci sono delle intercettazioni che nella prima fase dell’inchiesta non sono state ritenute fondamentali ai fini della verità. E invece potrebbero essere proprio quelle a condurre a quello che è accaduto 17 anni fa e a quale sia la sorte di Denise.

A parlare di nuove intercettazioni è stato l’avvocato di Piera Maggio (mamma della piccola Denise ndr) Giacomo Frazzitta che da anni segue il caso. Tra le intercettazioni che stanno passando al vaglio degli inquirenti in queste ore ce ne sono alcune inedite.

 

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Nuovi particolari sul caso della scomparsa di Denise Pipitone

 

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La procura di Marsala ha aperto un fascicolo a carico della sorellastra di Denise Jessica Pulizzi, assolta per mancanza di prove e per non aver commesso il fatto. A tanti anni di distanza dal processo spuntano nuove intercettazioni che potrebbero accendere un faro su questo caso.

Le intercettazioni durante i processi non sono state prese in considerazione cioè non sono state considerate un elemento probatorio. La tecnologia di cui oggi disponiamo però potrebbe dare una grossa mano nell’interpretazione di quelle vecchie intercettazioni.

In collegamento con Alberto Matano c’è Milo Infante, conduttore di un programma su rai due che a lungo si è occupato del caso. “Per anni le indagini sono state depistate da veri e propri errori madornali – spiega Infante – segnalati sia dall’avvocato Frazzitta che da Piera Maggio“.

Io ho sentito Piera Maggio – racconta Milo Infante – la quale mi ha detto che sta pagando per colpe che non ha, per mesi sono andati avanti a indagare su di lei come se fosse stata un’assassina. La stessa dottoressa Angione che indagava sul caso disse a Piera Maggio di non parlare con nessuno, neanche con il suo avvocato“.

Oltre a Milo Infante in collegamento c’è anche la criminologa Roberta Bruzzone che dice: “Quelle intercettazioni sono brevi ma non così tanto, adesso però possono essere ottimizzate e tornare in campo considerando che stiamo parlando di ipotesi di reato che non vanno in prescrizione. Quindi ancora oggi questi elementi investigativi potrebbero tornare dirimenti. Oggi c’è molto lavoro da fare soprattutto dal punto di vista tecnico scientifico“.

Dopo un lungo silenzio però si è fatta viva Anna Corona che avanza solidarietà nei confronti di Piera Maggio. “Tutti noi vogliamo la verità, ti voglio dire che sono solidale con te Piera Maggio. Il tuo pensiero negativo nei miei confronti rimane un tuo pensiero. In questa città di Mazzara camminerò a testa alta, sarei andata anche io alla fiaccolata“.

La signora Corona ha parlato di processo mediatico e che le sue figlie non possono uscire di casa. Milo Infante però puntualizza che nessuno fa il processo ad Anna Corona, quello che è stato fatto è mettere sotto la lente di ingrandimento le indagini e tutti gli errori che sono stati fatti. “Quando dalla procura di Mazzara c’erano fughe di notizie e gli intercettati smettevano di parlare questa è una notizia e noi non possiamo smettere di parlarne“.

 

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Piera Maggio ha risposto a queste parole dicendo di non accettare finta solidarietà dopo 17 anni di bugie.

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