Somministrate sei dosi di vaccino ad una ragazza: i possibili rischi

Quali sono i rischi che corre la ragazza a cui per errore sono state somministrate sei dosi di vaccino? La risposta al quesito l’ha fornita il professor Giuseppe Nocentini al Corriere della Sera.

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(Getty Images)

Una notizia che ha sin da subito destato preoccupazione e non poche perplessità quella della giovane ragazza di 23 anni, a cui per errore domenica mattina sono state somministrate in un’unica soluzione sei dosi di vaccino contro il Covid-19. La 23enne si era recata all’ospedale NOA di Massa ed è lì che si sarebbe registrato l’incidente.

Ad intimorire, le possibili ripercussioni che tale evento potrebbe avere sulla sua salute. Sul punto si è espresso il professor Giuseppe Nocentini professore di Farmacologia all’Università di Perugia, raggiunto dalla redazione de Il Corriere della Sera.

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Vaccino (Getty Images)

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Un errore quello commesso a Massa ai danni di una ragazza di 23 anni che si era recata presso l’ospedale NOA per ricevere il vaccino Pfizer. Purtroppo, però, di dosi ne ha ricevute sei. Una notizia che sin da subito ha ingenerato timore per quelle che potrebbero essere le conseguenze sulla giovane. Per saperne di più, la redazione de Il Corriere della Sera, ha raggiunto Giuseppe Nocentini, professore di Farmacologia all’Università di Perugia, nonché membro della Società Italiana di Farmacologia.

Nocentini ha riferito che non è possibile indicare con esattezza quelle che possono essere le conseguenze. Di certo il primo pericolo – ossia quello di uno choc anafilattico– è stato scongiurato. Nelle ore a seguire, però, non è escluso che il sistema immunitario possa avere una violenta reazione.

Tuttavia, esperienze pregresse suggeriscono che con ogni probabilità la ragazza non dovrebbe avere alcuna grave ripercussione. Il professore a tal proposito cita il caso di otto dipendenti di una casa di cura in Germania che per errore avevano ricevuto una fiala intera di vaccino senza avere conseguenze gravi.

Tornando alla possibile reazione spropositata del sistema immunitario, Nocentini ha spiegato che si concreterebbe in una eccesiva produzione di Spike, ossia la proteina che rilevata dal corpo lo indurrebbe a produrre anticorpi. Possibile anche che la 23enne sviluppi un ingrossamento dei linfonodi, febbre, emicrania e dolore ove è stato somministrato il vaccino.

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Ma la domanda principale resta una: cosa accade se si registra una sovrapproduzione di Spike. Il professor Nocentini ha riferito come sia noto che già una sola dose di Pfizer ne stimoli un’abbondanza. In questo caso specifico, quindi, va moltiplicato per quante dosi ha ricevuto. Di conseguenza la giovane potrebbe essere colpita dalla cosiddetta paralisi di Bell (in numerosi casi si è registrata tale reazione, che è di mero carattere temporaneo).

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coronavirus vaccino
(Getty Images)

Quanto alla possibilità di trombosi il professor Nocentini la esclude specificando come, ad oggi, le evidenze scientifiche abbiano dimostrato che “i vaccini a mRna non sono collegabili a casi di trombosi cerebrali o dell’addome”.

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