Oggi è un altro giorno, Marino Bartoletti in lacrime: il perché

Il giornalista si coonfida con Serena Bortone durante la puntata del 12 maggio di Oggi è un altro giorno. La sua rivelazione è commovente.

L’intervista di Serena Bortone a Marino Bartoletti durante la puntata del 13 maggio di “Oggi è un altro giorno” è commovente. Le parole del giornalista colpiscono molto la conduttrice e tutti gli ospiti in studio. Poi la sua emozione investe anche i telespettatori.

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Marino Bartoletti e la sua lotta contro la malattia

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Il mio desiderio è riacquistare tutta la serenità che sento di meritare“. Queste le parole del giornalista Marino Bartoletti davanti alla conduttrice Serena Bortone.

Giornalista, conduttore televisivo e autore televisivo, Marino Bartoletti ha iniziato la sua carriera professionale a Bologna lavorando per un quotidiano diretto da Gianni Brera.

Ha lavorato poi al Tg2, ha condotto “Il processo del lunedì”, la trasmissione seguitissima “Domenica Sportiva”, “Quelli che il calcio”, “A tutto campo” e “Pressing. Tutte trasmissioni sportive di grande successo.

La sua vita professionale è stata dunque piena di immense gioie e soddisfazioni. Nel suo provato però non sono mancati i dispiaceri per l’amato giornalista. Dapprima con la morte della sua amata moglie Carla Brunelli nel 2016.

La donna, con la quale il giornalista ha avuto due figli, è morta in seguito a un incidente domestico. Tutto ciò ha profondamente segnato Marino Bartoletti. Purtroppo però non è stato il solo ostacolo che il giornalista sportivo ha dovuto oltrepassare con forza e determinazione.

Ho avuto un tumore – dice Marino Bartoletti alla conduttrice Serena Bortone – forse ce l’ho ancora. La prima cosa che mi sono regalato è stata venire qui da te, a parlare di Sanremo”.

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Tra le lacrime il giornalista dice che per fortuna la sua malattia è stata individuata in tempo. “Non possiamo essere sempre figli della fortuna – conclude – né dire che queste cose succedono agli altri perché non è così. Purtroppo possono succedere a chiunque. Io devo benedire quattro angeli che si chiamano Eugenio, Carlo, Giovanni e Marinella che hanno dei cognomi e sono dei professionisti che mi hanno aiutato così tanto“.

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