Striscia di Gaza: la giornata più sanguinosa, oltre 40 morti

Gli ultimi raid israeliani su Gaza City hanno raso al suolo tre edifici e ucciso almeno 42 persone.

Gaza bombardato grattacielo al-Jala
Gaza (Getty Images)

Continuano i bombardamenti tra Hamas e Israele. La violenza non si allenta in Medio Oriente e la sua escalation ha raggiunto oggi l’apice nell’enclave della Palestina. Secondo le stime delle fonti ufficiali, domenica (16 maggio) è stata finora la giornata più sanguinosa per la popolazione della Striscia di Gaza. Gli ultimi raid israeliani su Gaza City hanno raso al suolo 3 edifici e sterminato intere famiglie. Il bollettino quotidiano riporta oltre 42 morti in Palestina, tra cui 8 bambini, vittime di un secolare massacro senza fine.

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Striscia di Gaza, la tragedia di un popolo

 

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Secondo quanto riportano le dichiarazioni ufficiali, da lunedì 10 maggio il totale delle vittime palestinesi sale a 192, tra cui 58 minori; mentre la cifra dei feriti sale almeno a 1.200 unità. In Israele, il diluvio di fuoco ha registrato 10 morti, tra questi anche 2 bambini. Ieri le autorità locali hanno annunciato di “essere pronte” per intensificare gli attacchi: l’obiettivo è distruggere la rete delle postazioni militari allestite da Hamas.

Gli attacchi continuano nonostante l’intervento dei mediatori internazionali, mobilitati a sostegno del cessate il fuoco per porre fine ai combattimenti e scongiurare l’invasione via terra dello Stato Ebraico sulla Striscia di Gaza.

Con i suoi corpi balistici, Israele ha raso al suolo numerosi uffici ed edifici residenziali più alti di Gaza City, quali presunti nascondigli di infrastrutture militari dell’organizzazione Hamas. Tra le rovine c’è anche l’edificio-sede dell’agenzia stampa Associated Press e di altri media. Il portavoce militare israeliano ha giustificato i bombardamenti con la seguente dichiarazione: “Hamas utilizza gli alti edifici di Gaza City come nascondigli per scopi militari […], quali il reperimento di informazioni di intelligence […] e la programmazione di raid.

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La situazione in Medio Oriente preoccupa anche Papa Francesco. La preghiera del pontefice invita le autorità di entrambi i Paesi a cessare le armi e ad “aprire la strada del dialogo e del perdono.

Fonte Abc News

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