Uccide il coinquilino e crolla davanti agli inquirenti: confessione agghiacciante

Il coinquilino del giovane peruviano ucciso a Rimini, nella loro comune abitazione, ha ceduto davanti agli inquirenti: l’agghiacciante confessione.

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(ChiccoDodiFC – Adobe Stock)

Leonardo Yoel Vinces Ballena aveva 35 anni ed è stato ucciso con una coltellata al collo e due alla schiena all’interno dell’abitazione che condivideva con un suo connazionale di poco più giovane: Marcos Antonio Quispe Luyo. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a confessare l’omicidio agli inquirenti svelando anche il motivo per cui l’avrebbe fatto.

Omicidio Rimini, il coinquilino crolla davanti agli inquirenti: la confessione

Ci sono volute diverse ore, ma poi Marcos Antonio Quispe Luyo avrebbe confessato. “Non lo sopportavo più” queste le sue parole – riporta la redazione de Il Resto del Carlino– ai carabinieri ed al Pm che lo hanno interrogato.

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Il 31enne avrebbe quindi ammesso di essere stato l’autore dell’omicidio e di aver compiuto il brutale gesto perché tra i due sarebbero sorti dei dissapori.

I fatti si sono svolti a Rimini in un’abitazione sita in via Lussemburgo. Erano da poco scoccate le 00:30 di sabato 29 maggio quando alcuni vicini della coppia di amici è stata svegliata dal suono del campanello. Marcos era stravolto e chiedeva aiuto. Rientrato a casa, avrebbe riferito di aver rinvenuto il suo coinquilino riverso in una pozza di sangue. Immediata la chiamata ai soccorsi che nulla hanno potuto se non constatare il decesso del ragazzo.

Sul posto sono sopraggiunti anche i carabinieri i quali hanno immediatamente attivato le indagini coordinati dal Pubblico Ministero Luca Bertuzzi. Ad essere subito sentito il coinquilino che avrebbe raccontato cosa sarebbe accaduto prima dell’omicidio. La sera di sabato ognuno aveva deciso di uscire per conto proprio e lui era stato l’ultimo dei due a rincasare. Aperta la porta di casa si sarebbe ritrovato davanti la macabra scena. Nulla più di questo.

Una versione che sin da subito non avrebbe convinto gli inquirenti. La scientifica passa al setaccio l’abitazione e poi visiona i filmati delle telecamere di sorveglianza. Vengono ascoltati i vicini i quali dicono di non aver sentito alcun tipo di rumore strano. Le indagini si canalizzano su quello che è potuto succedere nella notte a cavallo tra venerdì e sabato: cosa abbiano fatto i due e dove potrebbero essersi recati. Marcos viene tradotto in caserma e lì quella che era la sua versione man mano inizia a crollare. Nel pomeriggio di sabato avrebbe ceduto dopo ore di interrogatorio confessando il delitto.

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Il motivo, alla base del folle gesto, delle incompatibilità caratteriali con il suo coinquilino. Non si sopportavano più. Marcos, riporta Il Resto del Carlino, avrebbe riferito che quella notte entrambi erano un po’ alticci. Avrebbero, quindi, iniziato a litigare violentemente, tanto che avrebbe impugnato un coltello e sferrato i colpi di lama.

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Una volta realizzato quanto accaduto si sarebbe ripulito, togliendosi di dosso il sangue e messo in scena la sua disperazione agli occhi dei vicini, correndo da loro per chiedere aiuto.

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