Saman Abbas, spunta una macabra chat dello zio

Nuovi agghiaccianti elementi si aggiungono al caso di scomparsa della giovane Saman Abbas: spunta una scioccante chat dello zio.

Saman Abbas
Saman Abbas (screenshot Chi l’ha visto?)

Sempre più concreta l’ipotesi che la giovane Saman Abbas sia stata uccisa. La pista seguita dagli inquirenti circa l’omicidio avrebbe trovato ulteriori conferme in una chat dello zio. Quest’ultimo insieme ad altri parenti, tra cui i genitori della 18enne di origine pakistana, sarebbe indagato.

Saman Abbas, spunta una inquietante chat dello zio: “Lavoro fatto bene”

Non si fermano le indagini sulla scomparsa della giovane Saman Abbas. La 18enne di origine pakistana scomparsa da Novellara, provincia di Reggio Emilia, all’inizio dello scorso mese. Per gli inquirenti sarebbe quasi certo che la ragazza sia stata vittima di un omicidio ad opera di alcuni parenti, tra cui i genitori.

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Smartphone (Getty Images)

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Il motivo? Avrebbe rifiutato nel 2020 di far rientro in patria per sposare un cugino. Un matrimonio combinato a cui la ragazza si era sottratta e  per il quale era stata allontanata dalla famiglia e posta in una struttura protetta.

Nel corso delle indagini, sono emersi due video. Uno in cui si vede la ragazza addentrarsi in una via insieme ai genitori senza poi far ritorno. In un altro alcuni parenti muniti di secchi, pale ed altri attrezzi aggirarsi nei campi vicini al casale dove lavorava e viveva la famiglia. Il padre della ragazza avrebbe poi fatto sapere che in realtà la figlia stava bene e che si trovava in Belgio, ma questa circostanza non ha trovato alcun riscontro. Nel frattempo un cugino di Saman è stato arrestato mentre si trovava in Francia nel tentativo di raggiungere la Spagna.

Oggi, la svolta. Stando a quanto riporta Il Giornale, Danish Hasnai – zio della ragazza ed uomo accusato dal fratello di Saman- parlando con alcuni conoscenti avrebbe parlato di “un lavoro fatto bene“. Una frase inquietante che fornirebbe un’ulteriore conferma sulle tragiche sorti della giovane.

Per la procura la notte a cavallo tra il 30 aprile e l’1 maggio, i genitori di Saman avrebbero consegnato al parente la figlia. La madre, Nazia Shaheen, avrebbe un ruolo fondamentale nella vicenda: il Giornale riferisce che secondo alcune fonti giudiziarie la donna avrebbe parlato con qualcuno del piano sulla morte della figlia e quest’ultima avrebbe sentito tutto.

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Saman a quel punto avrebbe inviato un messaggio vocale a quello che potrebbe essere il suo fidanzato, il quale ha chiamato la polizia. Secondo tali indiscrezioni, Saman avrebbe sentito sua madre dire che era l’unica soluzione quella di ucciderla per punirla di aver opposto il suo rifiuto al matrimonio combinato. Non è accertato se davvero Nazia Shaheen stesse parlando proprio di sua figlia, ma di certo la ragazza è ciò che ha pensato stesse accadendo.

La madre della 18enne nega ogni addebito, riferendo che quella sera si parlava di un fatto accaduto in Pakistan.

Polizia
Polizia (foxytoul – Adobe Stock)

Ma Saman al suo fidanzato disse, invece, che era certo si parlasse di lei e che non aveva creduto alle parole del genitore quando per giustificarsi le aveva detto essersi trattato di un fraintendimento.

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