Scomparsi | Giovanna Maniscalco, una madre dall’infanzia infelice

Giovanna Maniscalco è scomparsa da Arsoli, comune in provincia di Roma, il 28 luglio 2005 all’età di 62 anni: della donna si è persa ogni traccia.

Giovanna Maniscalco
Giovanna Maniscalco (screenshot Chi l’ha visto?)

Svanì nel nulla all’età di 62 anni Giovanna Maniscalco. Madre e moglie amorevole, di lei si perse ogni traccia.  La donna potrebbe essersi allontanata volontariamente? Se si, per quale ragione. Ad anni di distanza il suo resta un giallo irrisolto nonostante le numerose piste battute.

Giovanna Maniscalco, la madre 62enne scomparsa da Arsoli il 28 luglio 2005

Badava alla suocera gravemente malata e al marito, totalmente privo di vista. Una vita che forse la opprimeva a tal punto da spingerla ad abbondare tutto ed andare via di casa. Compresi i suoi amati figli che ad oltre 15 anni dalla sua scomparsa ancora oggi sperano un giorno di poterla riabbracciare.

Giovanna Maniscalco
Giovanna Maniscalco (screenshot Chi l’ha visto?)

Prima di sapere cosa accadde dopo la sua sparizione bisogna fare una digressione sulla sua vita. Giovanna nacque in Sicilia ed ebbe un’infanzia travagliata segnata dalla violenza e dalla sofferenza. Sarebbe cresciuta con una donna, la sua matrigna, che con lei sarebbe stata sempre perfida e malevola. Non solo, quando era poco più che un’adolescente la costrinse a sposare un uomo molto più grande di lei. A soli 15 anni divenne madre della sua prima figlia. Una bambina che lei accudiva amorevolmente, ma che di certo non poteva cancellare gli abusi che quotidianamente avrebbe subito. Talmente tanto il suo dolore, che un giorno prese la pistola del marito e si sparò. Ne uscì viva, ma non illesa: ferita gravemente non solo nel corpo, ma anche nello spirito.

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All’età di 16 rimane incinta della sua seconda creatura, ma stanca di subire decise di scappare via. Conobbe un uomo che lavorava per l’allora Sip. I due decisero di sposarsi ed andare a vivere a Roma. Dal loro amore nacquero altri tre figli.

Una vita che le stava regalando finalmente quella felicità che tanto aveva desiderato. Purtroppo, però, l’equilibrio creato dopo tanti anni cadde nel 2005 quando per accudire la suocera l’intera famiglia si trasferì ad Arsoli. L’anziana, malata, purtroppo pare non fosse accomodante con la nuora.

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Un incubo che si ripeteva per Giovanna Maniscalco la quale, vedendosi riproiettata nel suo passato, potrebbe aver deciso di lasciare anche i suoi figli, il marito ed i nipoti. I suoi familiari temettero che la donna potesse aver compiuto un estremo gesto. Ma il suo corpo non venne mai trovato.

Del caso si occupò la redazione di “Chi l’ha visto?” la quale riportò numerosi aggiornamenti. Il primo risale all’aprile del 2006. Un giovane della protezione civile rinvenne in un campo di Arsoli alcuni effetti personali di Giovanna. Gli inquirenti batterono palmo a palmo la zona, ma di lei nessuna traccia. Nel novembre dello stesso anno morì suo marito. I figli, in particolar modo il più piccolo, Antonello rivolse alla madre un accorato appello pregandola di tornare a casa.

Ai microfoni di Federica Sciarelli l’uomo rilascio una toccante intervista. “Sono ormai passati 10 anni, anni strazianti in cui ogni tentativo è stato vano, però non è mai mancata la speranza di poterla rivedere, riabbracciare e dirle che io sono sempre qua, assieme ai miei fratelli” queste le parole del figlio minore di Giovanna Maniscalco.

In un’intervista rilasciata tempo prima, Antonello disse che se la madre avesse fatto ritorno a casa per lui si sarebbe trattato di una importante vittoria.

Nonostante l’età ormai avanzata non ha nascosto alle telecamere che spesso veniva assalito da un senso di confusione emotiva. Gli anni trascorsi dalla scomparsa non avevano cancellato in lui l’amore per la madre. E soprattutto mai aveva perso la speranza un giorno di poterla riabbracciare.

Sempre alla trasmissione di “Chi l’ha visto?” Antonello parlò della sua infanzia e della sua giovinezza. Una volta divenuto adulto decise di sposarsi ed insieme alla moglie ed i figli, nonché ai suoi fratelli, rimasero ad Arsoli.

Proprio sul piccolo Paese si concentrò l’attenzione della conduttrice del programma Rai. Ad Antonio chiese se la madre era davvero felice di vivere lì. Per lui la risposta era affermativa. Il focus si sposta poi su delle indagini private che lui ed i suoi fratelli stavano portando avanti. In particolare si sarebbero affidati alle dichiarazioni di due veggenti, entrambe che indicavano la presenza di Giovanna all’interno di una torre rossa di mattoni. Si scopri trattarsi di un asilo, ma la madre superiora dell’istituto riferì che nessuna persona corrispondente a Giovanna aveva mai prestato servizio presso di loro.

Un’altra donna, invece, che ha sempre preferito restare anonima disse che la Maniscalco l’aveva incontrata. Che si erano addirittura salutate e baciate. Di certo, disse però, che se non avesse fatto il primo passo lei Giovanna non si sarebbe mai avvicinata.

Sempre alla trasmissione di scomparsi giunse un’altra segnalazione. Questa volta di un uomo secondo il quale la donna si sarebbe trovata in una struttura e che lì lavorava come cuoca. Tutte segnalazioni che purtroppo non trovarono alcun tipo di riscontro.

Tribunale martina rossi
Tribunale (Getty Images)

Di Giovanna Maniscalco il 23 gennaio 2016, ad oltre 10 anni dalla scomparsa, venne dichiarata la morte presunta da parte del Tribunale Civile di Roma.

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