Scomparsi | Flavio Messetti: la fede, le segnalazioni e una traccia dal Bhutan

Flavio Messetti è scomparso da Caprino Veronese (Verona) il 6 febbraio del 1999: uscito di casa di lui non si più avuto alcuna notizia.

Flavio Messetti
Flavio Messetti (screenshot Chi l’ha visto?)

Flavio Messetti aveva 37 anni quando lasciò la sua casa di Caprino Veronese (Verona). Era il 6 febbraio del 1999: uscì dalla sua abitazione con uno zaino in spalla ed un fagotto sotto il braccio per non farvi mai più ritorno. La madre, da quel momento non ha mai smesso di cercarlo. Ma cosa gli è accaduto? Per comprendere il mistero della scomparsa di Flavio è necessario fare un salto nel suo passato.

Flavio Messetti, scomparso da Caprino Veronese (Verona) il 6 febbraio del 1999

Era un giovane molto introverso Flavio Messetti. Un ragazzo che aveva abbandonato la scuola superiore al terzo anno dopo un aspro rimprovero da parte del padre per una pagella disastrosa.

Flavio Messetti
Flavio Messetti (screenshot Chi l’ha visto?)

La decisione fu quella di lasciare tutto ed arruolarsi nell’esercito. Una scelta che, ad avviso della madre, lo segnò in maniera particolarmente negativa. Tornato a casa, infatti, notò una diversità nel figlio, come se qualcosa lo avesse drammaticamente sconvolto.

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Per alcuni mesi lavorò come consegna frutta e verdura, ma l’esperienza durò poco. Mesetti cambiò ben presto lavoro e divenne operaio all’interno di una cava che produceva marmo rosso. Estenuante e massacrante come impiego, disse sua madre, tanto che il 37enne era spesso affetto da dolori mal di schiena. Per tale ragione, Mesetti decise di dare le sue dimissioni e di rimanere a casa. Fu dopo tale scelta che iniziò a rifugiarsi nella religione. Era divenuto un fervido credente, tanto da aver confessato alla madre di aver avuto un’apparizione. La vergine Maria si sarebbe manifestata all’interno della sua stanza. Flavio pregava, sempre e con convinzione. Era divenuto un membro attivo di una parrocchia della zona quella del Cristo della Strada, sita presso la stradale che portava a Verona.

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Ma i rapporti con i genitori non erano dei migliori. Con il padre non parlava da anni ed anche con la madre si erano venute a creare delle tensioni. La donna, per cercare di ricucire i contatti con il figlio, la vigilia di Natale, prima della sua scomparsa, gli scrisse una toccante lettera, ma purtroppo non ebbe alcun tipo di risvolto.

Il 6 febbraio del 1999 Flavio lasciò la sua casa e di lui non si ebbe più alcuna notizia. Del caso si occupò anche la redazione di “Chi l’ha visto?” la quale riportò ogni aggiornamento relativo alla vicenda. All’esito della denuncia di scomparsa scattarono immediatamente le ricerche, ma il primo vero risvolto si ebbe soltanto un anno dopo. Nel 2000, infatti, i carabinieri sentirono un uomo che diceva di aver incontrato un pellegrino che diceva di chiamarsi appunto Flavio Messetti. Quest’ultimo, gli disse che era in viaggio per Roma. Si stava recando nella Capitale per assistere all’anno Santo.

Alla redazione della nota trasmissione arrivò un’altra segnalazione secondo cui lo scomparso aveva trascorso un lungo periodo a Monteflavio, in provincia di Roma. Sarebbe arrivato nel piccolo centro tre mesi dopo la data della sua scomparsa e sarebbe rimasto lì fino al luglio del 2000. La persona che effettuò la segnalazione disse che Mesetti – il quale si faceva chiamare Giona l’eremita– gli aveva riferito di aver fatto un voto. Per tre anni sarebbe rimasto fuori dal mondo, interrompendo ogni contatto con il mondo esterno.

La versione dell’uomo venne confermata da altri abitanti del Paese. In molti dissero di averlo visto abitare i boschi della zona e non avere contatti con nessuno. Inoltre il nome che si era dato non era nuovo alla famiglia, anche perché pure in casa si faceva chiamare Giona. Alcune persone dissero anche che per comunicare, considerando il voto che aveva fatto, scriveva i suoi pensieri su un piccolo taccuino.

Gli abitanti del piccolo Comune lo avevano aiutato a costruirsi una piccola capanna e spesso lo rifornivano con alcune vivande. Interagiva con i cittadini, ma nel mese di luglio decise di andare via. Prima di lasciare quel luogo che tanto si era preso cura di lui, scrisse una lettera al proprietario del terreno, dicendogli che appunto sarebbe andato via per raggiungere Roma. Nella missiva una promessa: sarebbe tornato nel 2002 quando sarebbe finito il suo voto.

Per anni si susseguirono le segnalazioni di persone che dicevano di aver visto Mesetti aggirarsi in Chiese e luoghi di culto della Capitale. Purtroppo, però, la famiglia non riuscì mai a mettersi in contatto con lui. Nel 2013 alla famiglia giunse una telefonata dal Buthan, ma la madre del ragazzo non fece in tempo a rispondere. Tramite l’ambasciata riuscirono a risalire al Paese dal quale era partita la telefonata, e le speranze si riaccesero considerato che Flavio più volte aveva espresso la sua volontà di volersi recare in Asia.

Carabinieri (Getty Images)

Di Flavio Mesetti, da quel momento in poi, non si ebbe più alcuna traccia. Nessuna segnalazione, nessun indizio utile a poter comprendere che fine abbia fatto.

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