Trovato morto in casa con ferite alla testa: fermato un uomo dai carabinieri

Un uomo di 34 anni senza fissa dimora è stato fermato dai carabinieri nell’ambito delle indagini sull’omicidio di 51enne, trovato morto in casa a Reggio Emilia.

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(bepsphoto- AdobeStock)

A poche ora dal ritrovamento del cadavere di Aniello Iazzetta, nella sua abitazione di Reggio Emilia, i carabinieri hanno fermato il presunto responsabile dell’omicidio. Si tratta di un uomo di 34 anni senza fissa dimora, fermato a La Spezia, mentre tentava di imbarcarsi. I militari dell’Arma stanno ora cercando di ricostruire i dettagli del delitto e soprattutto risalire al movente, circostanza su cui sono ancora in corso le indagini.

Reggio Emilia, uomo trovato in casa con ferite al volto: fermato un 34enne senza fissa dimora

I carabinieri di Reggio Emilia hanno fermato un uomo sloveno di 34 anni nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Aniello Iazzetta, 51enne originario della Campania.

Carabinieri rinviano a giudizio
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Il 51enne è stato ritrovato senza vita nella giornata di mercoledì 16 giugno, all’interno della propria abitazione di Reggio Emilia. Giaceva sul letto con evidenti traumi e ferite al volto. Dopo l’agghiacciante ritrovamento, i carabinieri, che erano stati allarmati da un vicino, hanno fatto scattare le indagini sul delitto. In poche ore sarebbero risaliti al 34enne senza fissa dimora che, scrive la redazione di Leggo, è stato fermato a La Spezia mentre tentava di imbarcarsi insieme alla compagna. Portato in caserma, l’uomo si trova ora in stato di fermo.

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I militari dell’Arma che si stanno occupando delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Valentina Salvi, stanno ora cercando di chiarire quanto accaduto all’interno dell’appartamento sito in via Stalingrado. Dai primi riscontri, scrive Leggo, pare che l’assassino avrebbe aggredito Iazzetta sbattendogli la testa ripetutamente contro il muro, poi sarebbe fuggito insieme alla compagna, una donna ucraina fermata anch’essa al terminal per le crociere ed ora indagata per favoreggiamento.

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Non si conoscono i motivi della lite poi sfociata nel sangue, circostanza su cui sono in corso gli accertamenti degli inquirenti. Intanto il 34enne è stato trasferito in carcere con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi.

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