Al Bano sul caso Ylenia non si rassegna: “Un verbo che mai utilizzerò”

La figlia di Albano e Romina Power è scomparsa a New Orleans il 31 dicembre del 1994 in circostanze misteriose.

In queste ora il cantante di Cellino sta festeggiando la figlia Cristel che tra poco lo renderà nonno per la terza volta. Una gioia immensa per lui e Romina Power che però nonostante la felicità per la figlia non smettono di rimpiangere la scomparsa della loro primogenita Ylenia, ancora un ricordo vivo nella loro mente.

La giovane è scomparsa il 31 dicembre 1994 a New Orleans in circostanze misteriose, oggi avrebbe 50 anni. Molte le ipotesi legate a ciò che avvenne in quei giorni, le piste e le testimonianze si sono fatte insistenti in questi anni ma nulla è mai stato confermato.

Il Tribunale di Brindisi con provvedimento del 9 novembre 2012, aveva pubblicato la richiesta di “morte presunta” della donna proprio su richiesta della famiglia Carrisi. Un dolore immenso ma che sono stati costretti a concretizzare dopo tanti anni dalla sparizione. Su di una cosa però Al Bano non ci sta, per lui Ylenia non ha mai deciso di compiere il gesto più estremo.

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Ylenia, cosa c’è dietro la scomparsa della figlia di Al Bano?

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Si tratta di uno dei gialli irrisolti più drammatici della storia italiana. Sono passati ormai 27 anni ma la sua scomparsa è ancora un mistero. Ylenia era un giovane volto della prima edizione del quiz televisivo “La ruota della fortuna” condotto da Mike Bongiorno sulle reti Mediaset.

Il 31 dicembre 1994 telefonò ai genitori da New Orleans per l’ultima volta, lì alloggiava in un albergo assieme ad Alexander Masakela.

Tra le ipotesi vagliate, oltre a quella del sequestro, anche quella che si sia fatta una vita in Sud America e sia sposata, ma non ci sono prove certe di queste supposizioni.

Tra le più accreditate anche quella di un possibile suicidio nelle acque del Mississippi secondo la testimonianza di una guardia giurata. Al Bano però a questa ipotesi non ci ha mai creduto.

In un’intervista rilasciata nel 2005 si dichiarava estraneo a questa idea. “Un verbo che mai utilizzerò”, aveva tuonato al settimanale Oggi. “Se qualcuno l’ha spinta a buttarsi nel Mississippi? Se l’hanno drogata e poi gettata nel fiume? Io non lo so, non c’ero. La parola suicidio è forte e non voglio pronunciarla”.

 

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