Disastri aerei, volo Indonesia AirAsia 8501: 162 morti

La tragedia ad alta quota risale al 28 dicembre 2014, quando l’Airbus A320-216 precipitò nelle acque del Mar di Giava.

Disastri aerei, volo Indonesia AirAsia 8501: 162 morti
Vittime volo ndonesia AirAsia 8501 (Getty Images)

Il disastro aereo del volo Indonesia AirAsia 8501 coinvolse l’Airbus A320-216. L’apparecchio – numero di serie 3648 e marchio di registrazione indonesiano PK-AXC – è un velivolo a fusoliera stretta progettato per rotte aree di corto-medio raggio. L’aeromobile era stato configurato per trasportare 180 passeggeri ed era alimentato dalla potenza bimotore CFM International CFM56-5B6; volò per la prima volta il 25 settembre 2008 e fu in seguito acquistato dalla compagnia aerea il mese successivo. Il volo di linea era programmato per collegare l’Indonesia a Singapore passando per i rispettivi aeroporti di Juanda e Singapore-Changi. Il giorno dell’incidente, l’Airbus non riuscì mai a toccare il suolo della stazione di destinazione. La commissione d’indagine appurò il fattore contribuente al disastro dall’errore umano da parte del pilota con conseguente stallo aerodinamico e disorientamento spaziale. Nell’impatto persero la vita tutti i 162 occupanti dell’aereo.

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Le dinamiche dell’incidente e l’inchiesta: l’errore umano

Disastri aerei, volo Indonesia AirAsia 8501: 162 morti
Vittime volo ndonesia AirAsia 8501 (Getty Images)

Come da programma, il 28 dicembre 2014 l’Airbus A320-216 abbandonò l’aeroporto indonesiano alle 23:53 locali con a bordo 162 persone, di cui 17 bambini e 1 neonato. All’interno del cockpit vi erano invece i 2 piloti e l’equipaggio composto da 4 assistenti di volo e 1 ingegnere di bordo. Ai comandi della cabina di pilotaggi vi era l’aviatore indonesiano 53enne. Il comandante esperto aveva alle spalle 20 537 ore di volo, di cui 6 100 su velivoli di tipo Airbus. Al suo fianco, il primo ufficiale, un 46enne di nazionalità francese con 2 275 ore di volo.

L’atterraggio per Singapore era previsto per l’01:30. Quel giorno, l’Airbus decollò senza riscontrare anomalie a bordo e alle 23:49 raggiunse l’altitudine di crociera a quota 32 000 piedi. I problemi si presentarono otto minuti dopo, quando i membri dell’equipaggio invitarono i passeggeri a tornare ai propri posti e allacciare le cinture di sicurezza a causa di un’ampia depressione temporalesca in arrivo. Le condizioni meteorologiche continuavano a peggiorare e alle 00:12 locali il comandante chiese alla torre di controllo di salire ulteriormente a 38 000 piedi.

L’aeromobile scomparse definitivamente dal radar di Jakarta sei minuti più tardi, mentre l’apparecchio sorvolava le acque del Mar di Giava tra Kalimantan, Bomeo, e Giava. Il bollettino delle vittime fu drammatico: 162 morti; nessun sopravvissuto. L’inchiesta fu affidata alla National Transportation Safety Commitee indonesiana (NTSC o KNKT), con la supervisione e assistenza di altri paesi, quali Australia, Francia, Singapore e Malaysia.

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Disastri aerei, volo Indonesia AirAsia 8501: 162 morti
Vittime volo ndonesia AirAsia 8501 (Getty Images)

Dall’analisi dei dati del cockpit la commissione d’indagine individuò l’origine dell’incidente nella mala gestione di un’anomalia riscontrata in un computer di controllo dei comandi di volo. All’errore del pilota è conseguito il pericolosissimo stallo aerodinamico e disorientamento spaziale. L’impatto fu fatale per tutti gli occupanti.

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