Scomparsi | Francesco Armiento: giallo irrisolto con l’ombra della lupara bianca

Francesco Armiento è scomparso all’età di 29 anni da Mattinata (Foggia) il 27 giugno 2016: la madre continua a chiedere giustizia.

Francesco Armiento
Francesco Armiento (screenshot Chi l’ha visto?)

Un ragazzo gioviale, sempre con il sorriso, ma sfortunato nelle compagnie. Questa la descrizione di Francesco Armiento fatta dalla madre. Un giovane di 29 anni per il quale la famiglia chiede ancora giustizia. Già perché Francesco il 27 giugno del 2016 è svanito nel nulla da Mattinata (Foggia) e da quel momento non si è più avuta alcuna notizia.

Dietro la sua sparizione l’ombra della lupara bianca, ma nessun colpevole e nessun corpo.

Francesco Armiento scomparso da Mattinata (Foggia) il 27 giugno del 2016

Erano le 6:30 del 27 giugno 2016, quando Francesco Armiento uscì di casa e chiuse la porta. Da quel momento in poi iniziò il calvario della sua famiglia. A raccontare quei momenti drammatici la madre, Luisa Lapomarda. La donna scrisse una lettera a StatoQuotidiano nella quale spiegò cosa accadde.

Carabinieri
(Stefan Wolny – AdobeStock)

Il 28 giugno notò che Francesco non aveva fatto rientro a casa. Una circostanza che in prima battuta non la insospettì, perché secondo lei il giovane poteva essere rimasto a dormire fuori. Per non risultare oppressiva decise di non contattarlo direttamente, ma di chiamare un suo amico, il quale, però, le rispose di non averlo visto. Fu in quel momento che si accese un piccolo campanello d’allarme diventato poi una sirena assordante quando ripetutamente lo cercò al cellulare senza avere riscontro.

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Chiese in giro, ma nessuno lo aveva visto. A quel punto le fu chiaro che qualcosa di tragico poteva essere accaduto al figlio. Si recò, dunque, dai carabinieri per sporgere denuncia di scomparsa. Si attivarono le indagini per trovare Francesco, ma sin da subito la donna recriminò una sorta di indifferenza.

Gli anni passarono, ma del ragazzo nessuna traccia. Una svolta – se così la si può chiamare- si registrò nel 2018. Per gli inquirenti la scomparsa poteva essere l’ennesimo caso di lupara bianca – ipotesi avanzata da tempo- ed all’interno delle carte processuali pare fosse stato individuato anche un movente ed un nome. Purtroppo, però, per la Procura non c’erano abbastanza prove tanto da chiedere al Gip pronuncia di archiviazione.

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Nello specifico ad aver presumibilmente ucciso Armiento poteva essere stato un esponente della malavita locale, peraltro amico di lunga data del ragazzo. Un uomo più volte raggiunto da lettere scritte dalla signora Luisa che non si è mai arresa nonostante abbia più volte dichiarato di essere stata abbandonata da tutti.

Dai documenti si leggeva che, quindi, non c’erano elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio, condizione necessaria per aprire un processo. Eppure l’attività di indagine era stata copiosa: intercettazioni, rogatorie internazionali. Nulla però che abbia condotto a scoprire dove potessero trovarsi quantomeno i resti di Francesco.

La pubblica accusa scrisse che l’indagato – riporta un articolo dell’epoca de L’Immediato– fosse stato l’ultimo a vedere il 29enne. Un racconto il suo che non aveva convinto. Anche alla luce delle dichiarazioni di una cugina dello scomparso la quale riferì di aver visto quest’ultimo nel tardo pomeriggio del 27 giugno a bordo di una macchina insieme all’amico iscritto nel registro degli indagati.

Delle ombre sul racconto emersero anche all’esito di una verifica fatta sulle attività dello smartphone dell’uomo da cui la Procura notò la possibile insorgenza di numerosi moventi, anche passionali. Pare infatti, che prima della scomparsa, Armiento aveva intrecciato una relazione con la moglie dell’amico. Dallo scambio di messaggi, riporta l’Immediato, tra i due pareva inequivocabile la circostanza. Inoltre, confrontando i tabulati pare che il 29enne qualche giorno prima di svanire nel nulla aveva chiamato in maniera anonima i carabinieri denunciando l’amico per detenzione illegale di arma da sparo.

Nonostante il quadro probatorio sembrava corposo il Pm decise comunque di richiedere l’archiviazione del caso di cui si è occupata anche la redazione della trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”.

Sulla sua scomparsa si aprì anche l’ipotesi che potesse essere stato ucciso per aver testimoniato in un processo per omicidio. Armiento, nove anni prima di sparire, aveva assistito all’uccisione di Gianluigi Quotidiano, un macellaio freddato a colpi di fucile in una campagna vicino Mattinata. In quel frangente, in macchina con lui c’era proprio Francesco.

Smartphone
(Pexels – Pixabay)

La madre di Francesco non si è mai arresa, sperando un giorno di poter conoscere la verità su quanto accaduto al figlio. Chiese la riapertura delle indagini, ma le venne risposto che in assenza di fatti nuovi tale possibilità era da escludere.

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