Riforma Giustizia, doppia fiducia alla Camera: stasera il voto finale

La Riforma della Giustizia ottiene doppia fiducia alla Camera: in serata dovrebbe giungere la decisione definitiva.

Camera dei deputati
(Getty Images)

Una notte intensa quella appena trascorsa alla Camera, preludio di un’altra serata di fuoco. La Riforma Giustizia ha ottenuto la doppia fiducia, ma solo oggi, dopo aver discusso dell’Ordine del Giorno, si avrà il voto definitivo.

A sorpresa il Movimento 5 Stelle è stato coeso, smentendo quelle voci di Palazzo che tanto avevano messo in agitazione il duo Draghi-Cartabia. E che aveva costretto Giuseppe Conte ad un vertice con il suo gruppo.

Riforma Giustizia, doppia fiducia alla Camera: in serata voto finale

Il Movimento 5 Stelle, compatto ha dato conforto alle rassicurazioni fornite dall’ex Premier Conte. Coeso non gli ha voltato le spalle.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte (Getty Images)

Erano stati proprio i pentastellati ad ingenerare i maggiori dubbi a causa di alcuni dissidi interni, poi appianati. A prendere parte al voto l’87% dei deputati del Movimento, presenza di molto maggiore rispetto a quella di domenica per votare sulla questione pregiudiziale della costituzionalità della riforma, riporta l’Ansa, attestatasi al 66%.

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A “disertare” la seduta solo 13 tra cui Vittorio Ferraresi, ex sottosegretario alla Giustizia. Per quanto attiene gli altri partiti, la percentuale maggiori di votanti l’ha registrata il Partito Democratico nei cui banchi si è seduto l’89,5% dei suoi occupanti.

Nel corso della notte, quindi, la riforma Giustizia ha ottenuto la doppia fiducia prima con 462 voti ed in seconda battuta con 458. Poco meno di 50 i contrari stando a quanto riporta l’Ansa. Nella serata di oggi, martedì 3 agosto, atteso il voto finale.

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Sospiro di sollievo per il Ministro Cartabia che nel corso della settimana passata si era appellata al buon senso di tutti i partiti affinchè votassero una riforma di cui il Paese aveva urgente bisogno. Il Movimento 5 Stelle maggior “indiziato” a regalare colpi di scena è stato, invece, ha votato come da indicazioni dell’ex presidente del Consiglio Conte.

L’ex Premier ci aveva messo la faccia con il Governo e pertanto ha chiamato a raccolta i pentastellati per non deludere le aspettative. Ad attenderlo adesso il voto sullo Statuto.

Mario Draghi
Il premier Mario Draghi (Getty Images)

Purtroppo per Conte, numerose fazioni non sarebbe favorevoli alla sua approvazione. In particolare all’accentramento di potere in un’unica persona previsto nella nuova modifica.

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