Capo di una Ong trovato impiccato ad un albero: si indaga per omicidio

Vitaly Shishov, capo di una ONG per rifugiati bielorussi, è stato trovato impiccato in un parco vicino la sua abitazione di Kiev (Ucraina): si indaga per omicidio.

Polizia
(Maximilian Weber – Pixabay)

Appeso ad un albero, dopo un giorno dalla sua scomparsa. Questo il tragico destino toccato a Vitaly Shishov, capo della ONG Belarusian House in Ucraina. Un’organizzazione per profughi bielorussi.

La polizia avrebbe rinvenuto il corpo dell’uomo in un parco non molto distante dalla sua abitazione di Kiev (Ucraina). Per gli inquirenti si sarebbe trattato di omicidio.

Ucraina, trovato morto l’attivista per i profughi bielorussi Vitaly Shishov: si indaga per omicidio

Un’operazione pianificata da agenti della sicurezza per uccidere un bielorusso scomodo per il regime. Continueremo a lottare per la verità“, queste le parole della Ong di cui era a capo Vitaly Shishov.

Alexander Lukashenko
Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko (Getty Images)

A 24 ore dalla sua scomparsa il corpo dell’attivista per i diritti dei rifugiati bielorussi è stato rinvenuto appeso ad un albero, non distante dalla sua abitazione. Stando a quanto riporta la redazione de Il Fatto Quotidiano, il giornalista Tadeusz Giczan, tramite un tweet, avrebbe fatto sapere che la polizia ha aperto un’indagine per omicidio, certa che il fatto di averlo trovato appeso ad un albero sarebbe stato solo un modo per depistarla.

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Gli inquirenti ucraini avrebbero sequestrato lo smartphone della vittima nonché alcuni suoi effetti personali. Era stata la fidanzata, 24 ore prima, a denunciarne la scomparsa dopo che non lo aveva visto rientrare in casa. Vitaly Shishov era uscito per una corsa di prima mattina e non avrebbe fatto più ritorno. Il suo telefono completamente muto.

La Ong insiste nel ritenere che la morte dell’uomo sia stata ordita dal regime bielorusso. Il prossimo 8 agosto la Bdu sarebbe dovuta scendere in piazza per protestare contro la rielezione di Lukashenko avvenuta un anno fa.

Shishov si era rifugiato in Ucraina nel 2020 dopo aver preso parte a numerose proteste nel suo paese. Secondo la Ong era diventato un sorvegliato speciale che il Governo bielorusso teneva sotto controllo. L’organizzazione, riporta Il Fatto Quotidiano, avrebbe reso noto che da tempo era pedinato, e che il rischio di uccisione o di un suo rapimento era altissimo.

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La morte di Shishov è avvenuta all’alba di una notizia che giunge direttamente da Tokyo. L’atleta bielorussa Krystsina Tsimanouskaya sarebbe riuscita, riporta Il Fatto Quotidiano, ad ottenere il visto per la Polonia dopo aver denunciato di essersi ribellata alla decisione del regime che voleva il suo immediato rimpatrio.

Krystsina Tsimanouskaya
L’atleta bielorussa Krystsina Tsimanouskaya (in centro) durante i Mondiali di atletica a Doha nel 2019 (Getty Images)

Il marito della Tsimanouskaya si troverebbe già a Kiev dove attende il ricongiungimento con la donna.

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