“Troppe pistole”: il Messico denuncia le lobby delle armi statunitensi

Il governo messicano ha sporto denuncia lo scorso mercoledì (4 agosto) contro le aziende americane leader nella produzione di armi.

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Messico (Getty Images)

Il 4 agosto il governo messicano ha sporto denuncia contro le aziende statunitensi leader nella produzione di armi. Lo hanno riferito le autorità locali lo scorso giovedì. Stando a quanto riporta la fonte ufficiale, il Paese ha fatto causa a 10 società statunitensi che producono armi. L’accusa riguarda l’inosservanza delle lobby USA sui controlli relativi alla vendita, con conseguente aumento del traffico illegale di armi tra le principali organizzazioni criminali dei cartelli della droga nel Messico. Gli alti funzionari degli Stati Uniti Messicani chiedono pertanto un risarcimento fino a a 10 miliardi di dollari (7,2 miliardi di sterline).

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La denuncia: un atto simbolico

 

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La notizia è stata confermata martedì 3 agosto dal ministro degli Esteri messicano Marcelo Ebrard. Dopo aver annunciato la notizia della denuncia, depositata presso la corte federale di Boston (Massachusetts) nel nord-est degli Stati Uniti, l’alto funzionario ha asserito ai media che il motivo della severa decisione da parte delle autorità messicane risiede nel considerevole incremento del “traffico illegale” di armi e dei suoi effetti diretti a sanni dell’intero Paese.” Nel mirino delle accuse vi sono ben 10 compagnie statunitensi, leader nella produzioni di armi da fuoco.

Tra le società citate in giudizio dal Messico si annoverano Beretta, Smith & Wesson, Glock, Colt, Century Arms, Ruger e Barrett. Secondo le stime riportate dai notiziari, quest’ultima presiede alla produzione di oltre il 68% di oltre mezzo milione di armi contrabbandate ogni anno sul territorio messicano. Stando alla lettura dei dati ufficiali, la guerra dei cartelli in Messico ha provocato più di 275.000 morti dal 2006 e oltre 85.000 dispersi, come annunciato lo scorso 7 aprile dal vicesegretario per i diritti umani Alejandro Encinas; una cifra che il presidente del Messico, Andrés Manuel Lopez Obrador, spera di diminuire quanto prima.

Marcelo Ebrard si è dichiarato “fiducioso della qualità giuridica” del contenuto della denuncia sporta dalle autorità governative locali. Il politico è convinto della prossima vittoria in tribunale: “riusciremo a diminuire drasticamente il traffico illecito di armi.” Più scettico lo storico e analista Lorenzo Meyer, timoroso dell’immediata reazione di “un esercito di avvocati.”

Lorenzo Meyer bolla la denuncia quale “atto simbolico” senza precedenti: un fatto che segna su carta l’avvio alla pressione sui produttori di armi da fuoco e relativa amministrazione americana.

Fonte BBC

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