Afghanistan, nuova promessa sulle donne: le parole del portavoce dei talebani

Tornano a rassicurare i talebani circa la condizione delle donne in Afghanistan: le ragazze torneranno a scuola al più presto.

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Solo ieri il sindaco di Kabul ha emanato un obbligo che rimarca i timori del Pianeta circa la condizione delle donne in Afghanistan. Fino a data da destinarsi, non potranno tornare a lavoro e dovranno rimanere in casa. Un provvedimento che sa di ulteriore emarginazione, soprattutto alla luce delle decisioni assunte in merito al comparto scolastico. A tornare tra i banchi solo docenti e alunni maschi. Sul punto, però, i talebani hanno voluto precisare come le ragazze torneranno a scuola “al più presto possibile”.

Afghanistan, le ragazze presto torneranno a scuola: nuova falsa promessa?

Le ragazze torneranno a scuola “il prima possibile”. Questo, riporta la redazione di Tgcom24, quanto dichiarato dal portavoce taliban Zabihullah Mujahid.

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L’uomo al centro della comunicazione talebana ha affermato di essere impegnato nel completamento delle procedure che consentiranno alle bambine di ritornare a studiare. Una nuova promessa che sarà disattesa? Impossibile dirlo, se non avendo riscontro dal tempo.

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Intanto i talebani hanno definito la squadra dei vice ministri ad interim che al suo interno non vede alcuna figura femminile. Eppure il gruppo ha voluto precisare come, invece, si sarebbe data importanza alle minoranze etniche e che in ogni caso – riporta Tgcom24– non è escluso che in seconda battuta potrebbero confluire nell’organico delle donne. Quanto agli stipendi per i dipendenti pubblici, altro punto caldo, i talebani rassicurano che verranno corrisposti ma ci vorrà del tempo.

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Un quadro interno già così complesso, si accompagna purtroppo a variabili esterne di prioritaria criticità. Dagli Usa sale la preoccupazione per i traffici illeciti di sostanze stupefacenti e per le infiltrazioni terroristiche all’interno del Paese.

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A dichiararlo Josep Borrell, il quale – riferisce Tgcom24– ha affermato come l’Afghanistan nell’agenda governativa abbia sempre ricoperto un ruolo primario. La situazione di Kabul ora desta non poche preoccupazioni. Soprattutto alla luce del fatto che il Paese sarebbe il maggior produttore di droga del Pianeta.

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