Sherrita a Yeslife, l’aneddoto su Adriano Celentano: “E’ scappato a casa…”

Intervista esclusiva a Sherrita, cantante di fama internazionale che ha rivelato alcuni retroscena sulla sua carriera

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La cantante Sherrita (Ufficio stampa)

Direttamente dalla California, Sherrita con la sua voce ha conquistato milioni di fan che da anni ormai la seguono in tutto il mondo. Il suo successo è internazionale e le sue esperienze lavorative a fianco di big come Adriano Celentano e Gianni Morandi l’hanno resa ancora più nota e popolare soprattutto in Italia.

Non dimentica le sue origini, le tante difficoltà affrontate per il colore della sua pelle, ma tutto è servito a farla crescere e trasformarla in una donna forte e in un’artista strepitosa. Abbiamo avuto l’occasione di farle qualche domanda ed ecco cosa abbiamo scoperto.

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(Ufficio stampa)

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Sherrita, cos’è per te la musica?
La musica è l’espressione del cuore…dell’anima…una lingua che supera ogni barriera…ogni confine per arrivare al cuore del prossimo.

Direttamente dalla California, quanto c’è delle tue origini nella tua musica?
Nella mia musica c’è la parte più profonda di me, circondata da una colonna sonora che si fonde con tutti gli stili musicali che fanno parte della mia storia e della mia formazione musicale che ho portato avanti negli Stati Uniti: lo Spiritual Afro-Americano, il Gospel, Soul, Dance, Jazz, Christian contemporary, lirica e il musical. Le cose più belle che scrivo mi arrivano come un dono dall’Alto…un download divino che mi fa riempire le memo vocali del mio cellulare dalla mattina alla sera con tantissime idee. Il mio nuovo disco “Remnant Songs” in uscita a Novembre 2021 è un misto di tutti questi generi con un messaggio di fede e amore. Ho tirato fuori il meglio di me durante i lockdown avvicinandomi ancora di più a Gesù….per questo le mie canzoni sono delle lettere d’amore a Dio e all’umanità.

Da tutti conosciuta come una cantante gospel, come descriveresti questo genere?
In America ero conosciuta come un soprano lirico e qui in Italia come una cantante Gospel. Sono un’artista perché non mi sento di essere soltanto una cantante. Gospel fa parte di me perché cresco nel contesto della chiesa Afro-Americana dove ho avuto le mie prime esperienze di fede cantando questo tipo di musica. Gospel non è soltanto un genere….è un credo…è musica di adorazione che esiste per condividere il vangelo…il messaggio di Gesù. Quando scrivo per conto mio, Gospel è la base del mio messaggio perché io credo. Purtroppo tanti credono che Gospel è soltanto uno spettacolo con persone di colore sul palco con le tuniche. Gospel è un grido, un pianto, un canto dell’anima che vola al trono di Dio.

Hai viaggiato molto, cosa ti hanno lasciato le tue esperienze in giro per il mondo?
Mi ha arricchito molto viaggiare e conoscere altre persone di culture diverse. E’ importante uscire dal proprio guscio. Alla fine mi ha fatto apprezzare ancora di più gli Stati Uniti, la mia terra.

Hai lavorato a fianco di grandi cantanti come Adriano Celentano, Gianni Morandi. Qualche aneddoto?
Lavorando con entrambi sono state esperienze uniche e indimenticabili. A prescindere della loro grande professionalità mi ha colpito molto la loro umiltà e senso dell’umorismo. Un aneddoto che mi fa sorridere è quando Celentano parlava con noi durante le pause. Un giorno lui ha visto l’orologio e ha detto: “Ciao ragazzi adesso c’è “Beautiful!” e poi scappato a casa per guardare la soap opera. Ho pensato….anche lui guarda Beautiful come gli altri?

La tua esperienza del cuore?
Direi che ne ho tantissime. L’amore per l’Italia mi ha portato qui e qui ho trovato l’America si dice. Ho una bellissima famiglia qui che mi circonda. Sarebbe bruttissimo girare il mondo per cantare ovunque sola e po’ tornare a casa nella solitudine.

Passiamo ad altro, in questi ultimi anni è aperta una grande battaglia contro il razzismo e tu sei mai stata presa in giro per il colore della tua pelle?
Sì, certo ma sono andata avanti lo stesso non lasciando spazio per l’amarezza. Ho subito il razzismo per motivi diversi….sia da persone bianche che da persone nere. Ho subito razzismo come soprano lirico di colore da altre persone di colore perché vedevano la musica classica come musica bianca. Fra i neri in America ho subito razzismo come donna mulatta, avendo la mamma Afro-Americana e il padre Messicano. Siamo tutti fatti nell’immagine di Dio. Dio non guarda l’apparenza ma guarda il cuore. La chiave è nel perdonare e lasciare andare. Non ho tempo per tenere rancore. Devo brillare. Sinceramente credo che il razzismo degli ultimi tempi è stata amplificata e manipolata per creare ancora più divisioni fra tutti noi. Invece è il tempo di stare più uniti che mai perché un regno diviso contro se stesso non può rimanere in piedi.

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Progetti futuri?
Tornando al mio disco “Remnant Song” dove ho scavato dentro di me per rivivere la mia fede con una semplicità e profondità. Ho tanta voglia di trasmettere questa luce e forza spirituale a tutti in questo momento buio dell’ umanità.

BEATRICE MANOCCHIO

 

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