Malattie dei cavalli ad oggi più diffuse: cause e trattamenti

Alcune malattie colpiscono nello specifico i cavalli, ecco come riconoscerle, scoprirne le cause e ricorrere alle cure più utili. 

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Cavallo (Getty Images)

Sono molteplici e non sempre facili da identificare i disturbi che possono intaccare l’organismo degli equini, per questo motivo è importante saperli riconoscere in tempo e poter intervenire nel modo più consono. I cavalli, venerati dall’uomo per la loro indomita sensibilità, data però la loro delicatezza sono facilmente soggetti a quelli che possono essere dei più semplici, ma ben rigidi, sbalzi di temperatura oppure a delle infezioni più complesse da analizzare.

Gli esperti sono intervenuti in tal merito per semplificare l’analisi di tali problematiche. Ed aiutare coloro che si prendono cura di questi nobili esemplari ad interessarsi, prevenire se possibile e curarli adeguatamente, senza rischiare di arrecare al mantenimento della loro salute ulteriori danni.

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Malattie dei cavalli ad oggi più diffuse: cause e trattamenti

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Cavallo (Instagram @horses)

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Cause, sintomi ed interventi: a partire da una semplice influenza, a questioni più ostiche, come Tetano o colite, sarà fondamentale captare i primi sintomi. Se il cavallo dovesse manifestare inappetenza, naso gocciolante, febbre e problemi oculari, sarà necessario innanzitutto ancor prima che questo avvenga, se possibile, ricorrere alla vaccinazione per virus stagionali. Onde evitare di esporre l’esemplare soprattutto in tarda età a problematiche di tal genere. Il parere del vostro veterinario di fiducia sarà essenziale per avvalervi di qualsivoglia medicinale da somministrare all’equino. Generalmente si ricorrere all’acquisto di farmaci mucolitici. Così da alleviare i disturbi primari. Mentre, per evitare un peggioramento in polmonite, sarà meglio intervenire con un antibiotico.

Per le restarti due malattie la situazione sarà più seria. Le coliche irritano l’animale, causando elevata sudorazione, e quindi disidratazione, nonché costante irrequietezza. Per la prevenzione si suggerisce di alimentare l’animale con cibo naturale. Mentre per drenare i fastidi sarà meglio optare per una pausa e del movimento fisico tra un pasto e l’altro. Sui farmaci il veterinario potrà consigliarvi sull’utilizzo di spasmolitici o, in casi più estremi, di anestetizzanti. Infine, oltre al rinnovarsi anche in questo caso del consiglio di ricorrere alla vaccinazione, per quel che riguarda il Tetano uno dei primi campanelli d’allarme, generalmente manifesto a distanza da una settimana dal contatto dell’animale con il batterio, sarà quello di denotare involontarie ma prolungate contrazioni della sua muscolatura.

 

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Fino a giungere ad una paralesi totale. Qui l’intervento dell’esperto sarà fondamentale, un apposito siero, o talvolta della penicillina, permetterà al cavallo di riprendere il normale utilizzo della muscolatura, liberando la ferita e le sue vie respiratorie dalle velenose tossine del batterio.

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