Pd, Enrico Letta al centro della polemica dopo lo stop al Ddl Zan

Il post Ddl Zan ha scatenato un terremoto nel Pd: in assemblea volano accuse contro Enrico Letta, ma la maggioranza lo difende.

Enrico Letta
Enrico Letta (Getty Images)

Il Partito Democratico sta vivendo un momento di rinnovato splendore. Dopo un lungo periodo passato nelle retrovie dei sondaggi oggi torna sul carro dei vincitori, divenendo il primo partito davanti a Fratelli d’Italia, ma pochissimo margine. Eppure al loro interno i dem non sarebbero privi di problemi. L’affossamento del Ddl Zan è stato come una doccia fredda di cui alcuni membri incolpano il Segretario Letta, ma la maggioranza lo difende ed in Assemblea si solleva un polverone.

Pd, la doccia fredda del Ddl Zan mina la stabilità del partito di Enrico Letta

All’Assemblea del Pd c’è chi non avrebbe esitato ad additare Enrico Letta come reo di “aver sbagliato”. Ad esprimersi in tal modo Marcucci e Fedeli, riporta Repubblica, i quali non avrebbero utilizzato mezzi termini. Ma questo sarebbe un pensiero minoritario perché la maggioranza si sarebbe schierata a favore del Segretario.

Partito Democratico
Partito Democratico (Claudio Divizia – Adobe Stock)

Di certo l’affossamento del Ddl Zan ha svolto un ruolo primario in questa micro ferita. Ci vorrà tempo prima che il gruppo ritrovi la propria unitarietà. Ma dovrà farlo soprattutto perché la questione Quirinale si fa sempre più calda. Ed è proprio questo il punto di riflessione, riporta Repubblica, su cui maggiormente si sarebbe concentrata l’assemblea del Pd convocata proprio all’esito di quanto accaduto alla legge contro l’omotransfobia.

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Nessun passo indietro su Simona Malpezzi la quale è stata riconfermata presidente non senza polemiche. Ed è proprio in questo frangente che Marcucci e Fedeli si sarebbero scagliati contro la linea di Letta definendola “suicida”. Per i due deputati la scelta di affidare a Zan le battute finali sulla mediazione “fuori tempo massimo”, riferisce Repubblica, si sarebbe concretato in una lesione dell’autonomia del partito.

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Ma come già precisato, questo pensiero è rimasto confinato nei loro banchi. Ad avviso dei fedelissimi di Letta e della sua strategia – sul punto si è espresso Alessandro Afieri– la strada dell’intransigenza era l’unico modo per mostrare come la destra avesse il solo scopo di “affondare la legge contro i crimini d’odio”.

Enrico Letta
Enrico Letta (Getty Images)

Per quanto gli animi si siano scaldati, in ogni caso al Nazareno pare non vi siano grosse preoccupazioni e ciò soprattutto alla luce dell’ultimo sondaggio politico, la Supermedia di questa settimana di Agi e Youtrend, che vede i Dem primo partito in Italia.

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