Tensione migranti confine Polonia-Bielorussia: Lukashenko minaccia l’UE

Il leader bielorusso, accusato di aver architettato una crisi migratoria al confine con la Polonia, risponderà alle sanzioni contro Minsk.

Resta alta la tensione al confine tra la Polonia e la Bielorussia. Il braccio di ferro umano tra i due Paesi è ormai a un punto di non ritorno. Non si parla solo di disastro migratorio, ma di una vera e propria crisi umanitaria in una zona di mezzo, nel territorio di nessuno. Sono almeno almeno 4000 i migranti contati negli ultimi giorni. La folla disordinata avanza contro il filo spinato: siamo vicino Kuźnica, villaggio nella Polonia nord-orientale al confine con la Bielorussia. La Commissione Europea continua a puntare il dito contro il leader bielorusso Alexander Grigoryevich Lukashenko, principale accusato della tragedia sulla linea di frontiera. La risposta del leader di Minsk non è tardata.

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“Minsk risponderà alle sanzioni con tagli sul gas all’UE”

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Responsabile di un “approccio disumano in stile gangster”, Lukashenko non ci sta e replica alle accuse con minacce all’Unione Europea. L’ultima dichiarazione del presidente bielorusso è chiaro: in caso di sanzioni punitive contro Minsk, la Bielorussia risponderà con tagli sul gas all’UE. Secondo quanto si apprende dal comunicato ufficiale, resta alta la possibilità di chiusura della valvola del gasdotto Yamal-Europa, adibito al trasporto del gas russo in Germania e Polonia attraverso la Bielorussia.

Cosa accadrebbe se tagliassimo il gas naturale lì?” – questa è l’ultima provocazione lanciata da Alexander Lukashenko nella riunione di emergenza di questo giovedì 11 novembre -“Scaldiamo l’Europa e minacciano di chiudere i confini. […] E se tagliassimo [il transito del] gas naturale verso di loro? Io inviterei i dirigenti polacchi, lituani e altre persone senza cervello di pensare prima di parlare.” La nuova minaccia ha lo scopo di impennare ulteriormente le pressioni sull’Europa, già piegata dall’inflazione del gas a causa di una crisi energetica internazionale.

La situazione al confine tra Bielorussia e Polonia continua a destare preoccupazione nella comunità internazionale. Più di 4000 migranti dietro il filo spinato: le immagini mostrano folle indistinte di persone bruciare legna per resistere a temperature prossime allo zero. Tra loro si contano anche donne e bambini.

Le accuse dell’UE riecheggiano nelle dichiarazioni del ministro degli esteri tedesco Heiko Maas, il quale ha raccontato l’orrore sulla linea di confine tra Bielorussia e Polonia: “Lukashenko è responsabile di questa sofferenza. Sfrutta le persone per mettere sotto pressione l’UE.”

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