Monitoraggio settimanale Iss: crescono Rt, incidenza e ospedalizzazioni

Il monitoraggio settimanale dell’Iss e del Ministero della Salute sull’epidemia da coronavirus in Italia ha evidenziato crescita dell’indice Rt, dell’incidenza dei casi e dei livelli di occupazione negli ospedali.

Coronavirus
(Getty Images)

Non arrivano buone notizie dalla bozza dell’ultimo monitoraggio settimanale effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute. I dati relativi alla situazione epidemiologica hanno fatto registrare un ulteriore peggioramento. Nel dettaglio, sono saliti sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici che l’incidenza dei casi settimanali. In aumento anche il tasso di occupazione in terapia intensiva dei pazienti Covid e quello nei reparti ordinari.

Coronavirus, monitoraggio settimanale Iss: salgono Rt, incidenza dei casi e occupazione negli ospedali

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Come di consueto, il Ministero della Salute e l’Iss hanno svolto il monitoraggio settimanale sull’epidemia da Covid-19 che si è diffusa nel nostro Paese da ormai quasi due anni.

Dalla bozza dell’ultimo report sono emersi dati non incoraggianti. Nel dettaglio, come scrivono i colleghi de Il Fatto Quotidiano, si è registrata una nuova crescita dell’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici che passa dall’1,15 della settimana scorsa a 1,21(range 1,08 – 1,31), dunque ancora al di sopra della soglia epidemiologica. In salita anche l’incidenza settimanale che si attesta a 78 casi su ogni 100mila abitanti, rispetto ai 53 del precedente monitoraggio.

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Cresce anche il tasso di occupazione dei pazienti Covid nelle strutture ospedaliere. Il livello di occupazione nei reparti di terapia intensiva è salito dal 4,0% al 4,4%, mentre quello nei reparti ordinari passa dal 5,3% della settimana precedente al 6,1%. Nonostante l’aumento, la situazione ospedaliera rimane sotto controllo, considerato che i livelli di allerta sono fissati al 10% e al 15%.

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Dal report, inoltre, scrive la redazione de Il Fatto Quotidiano, si evince che 20 Regioni/Province Autonome sono state collocate nella fascia di rischio moderato, rispetto alle 21 della settimana scorsa. A rischio basso solo la Calabria, mentre il Friuli-Venezia Giulia ha un’alta probabilità di poter essere collocato a rischio alto. Infine, si evince che 11 regioni riportano un’allerta di resilienza territoriale.

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