Coronavirus, il bollettino del 20 gennaio: 188.797 nuovi casi di contagio e 385 decessi

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, giovedì 20 gennaio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

Bollettino coronavirus mappa regione
(Ministero della Salute)

Sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato il bollettino relativo all’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Stando all’odierna tabella sanitaria, i casi di contagio sono saliti a 9.418.256 con un incremento di 188.797 unità rispetto a ieri all’esito di 1.110.266 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. In crescita anche il numero dei soggetti attualmente positivi ad oggi 2.682.041 (+55.451), così come i ricoveri in terapia intensiva che ammontano a 1.698 (+10). Le persone guarite sono 6.593.625, ossia 143.029 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 385 decessi che hanno portato il bilancio totale delle vittime in Italia a 142.590.

Coronavirus, bollettino: i numeri in Italia nella giornata di mercoledì 19 gennaio

Coronavirus
(Getty Images)

Secondo il bollettino, pubblicato ieri sul sito del Ministero della Salute, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 9.219.391. Salivano anche i soggetti attualmente positivi che erano 2.626.590. In calo, invece, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontavano a 1.688. I guariti erano 6.450.596, mentre il totale delle vittime in Italia saliva a 142.205.

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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 18 gennaio

Stando all’aggiornamento diramato nella giornata di martedì dal Ministero della Salute, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 9.018.425. Ancora in crescita, come da settimane, il dato dei soggetti attualmente positivi che risultava essere ad oggi 2.562.156. Scende il numero dei pazienti nei reparti di terapia intensiva: 1.715 in totale. Le persone guarite in Italia erano 6.314.444, mentre il bilancio dei decessi totale saliva a 141.825.  

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Gruppi Telegram no vax, la scoperta da parte delle autorità

Gruppi mossi dalla cosiddetta corrente no vax, quelli scoperti dalla Polizia Postale su delega della Procura di Napoli, nei quali numerosi erano i messaggi di odio nei confronti del Presidente del Consiglio Mario Draghi e del Presidente Usa Joe Biden. Una rilevazione avvenuta all’esito di controlli su internet. La polizia avrebbe, riportano i colleghi dell’agenzia AdnKronos, individuato dei gruppi su Telegram in cui appunto si istigava a manifestare contro le misure assunte dal Governo italiano, messaggi connotati da tratti di odio e violenza. Ad amministrare  il canale sarebbe stato un uomo di Napoli, ma domiciliato in Germania, perquisito mentre si trovava presso l’aeroporto del capoluogo campano, di rientro da una manifestazione No vax.

Effetto nocebo, di cosa si tratta: la scoperta del Bidmc di Boston

Durante i test sul vaccino anti-covid è stato notato che anche chi non aveva ricevuto il siero avrebbe detto di soffrire di effetti collaterali. Questo quanto emerso da uno studio portato avanti dal Bidmc di Boston. Il cosiddetto effetto nocebo, ossia un evento avverso non causato dalla somministrazione di un qualcosa, ma esclusivamente prodotto dalla convinzione del soggetto di aver ricevuto un medicinale.

A poter condurre a tale manifestazione numerosi fattori. Secondo gli esperti, riporta la redazione di Open, hanno notato che questi eventi avversi sono stati maggiori in chi aveva ricevuto il vaccino, ma comunque nel campione di chi non lo aveva assunto, uno su tre aveva manifestato delle doglianze. In particolare i soggetti lamentavano febbre, mal di testa, dolore al braccio.

Sicilia, Bassetti contro l’Isola: l’accusa è quella di aver nuovamente modificato i dati

Tempo addietro la Sicilia è stata travolta dallo scandalo di aver “spalmato” il numero dei decessi causa Covid al fine, si presume, di scongiurare il passaggio in zone con misure più stringenti. Vicenda conclusasi come ben noto sulle pagine di cronaca con accuse a vario titolo per diversi funzionari della Regione.

Oggi si torna nuovamente sul tema della comunicazione dei dati da parte della Sicilia. A riaccendere le luci dei riflettori sull’Isola il professor Matteo Bassetti. Il primario della Clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova ha spiegato come ieri l’Italia abbia registrato un record di decessi, ma ben 70 riferiti dalla Sicilia erano di giorni precedenti.

Bassetti si interroga, quindi, sull’utilità di fornire questi bollettini che creano solo allarmismo. Per non parlare del danno all’immagine – riporta la redazione del quotidiano La Sicilia– avrebbe proseguito della figura del nostro Paese all’estero.

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