Crisi Ucraina, nuovo possibile spiraglio: la mossa di Israele tra Kiev e Mosca

L’Ucraina è al decimo giorno di guerra. Lunedì 7 marzo terzo round di negoziati tra le delegazioni di Mosca e Kiev: Israele tenta la mediazione.

Al decimo giorno di guerra, l’Ucraina non vede luce di tregua e cessate il fuoco. Dalle esplosioni alla crisi umanitaria su tutto il territorio nazionale; i corridoi, previsti per oggi a Mariupol e Volnovakha, sono falliti a causa dei costanti bombardamenti. La drammatica notizia è stata annunciata dalla Croce Rossa citata dai media locali. Nonostante le 5 ore di tregua annunciate da Mosca, nessuna evacuazione dei civili è stata avviata questo sabato 5 marzo.

Crisi Ucraina, nuovo possibile spiraglio: la mossa di Israele tra Kiev e Mosca
Naftali Bennett e Vladimir Putin (Ansa)

L’ultimo aggiornamento data il terzo round dei negoziati tra le delegazioni di Federazione Russa e Ucraina a lunedì 7 marzo. Kiev e il suo presidente, Volodymyr Zelensky, sperano in uno spiraglio di pace attraverso la soluzione diplomatica.

Negoziati Kiev-Mosca: Israele scende in campo e tenta la mossa della mediazione

 

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Nel contesto della guerra di posizione e del fallimento dei negoziati, Israele decide di intervenire e scende in campo tra i due Paesi in stato di belligeranza. Stando a quanto si apprende dalla Reuters, a prendere la mossa dell’intermediazione tra Russia e Ucraina è stato il primo ministro israeliano Naftali Bennett.

Il politico si è recato a Mosca per incontrare di persona il leader del Cremlino; un vertice durato 3 ore. L’informazione trova risonanza nelle agenzie di stampa russe che citano il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: i due leader hanno discusso sulla “situazione in Ucraina.” La mossa di Israele significa essenzialmente due fatti: la possibilità di apertura diplomatica grazie alla mossa di mediazione del Paese e la non totale chiusura di Vladimir Putin al dialogo internazionale. La concessione del colloquio col premier israeliano, insieme alle aggiornate corrispondenze telefoniche con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere Olaf Scholz dimostrano infatti l’atteggiamento di un Paese che, seppur violento e chiuso nel proprio guscio, resta, per ora, in contatto con il Mondo.

La notizia della mediazione di Israele è riportata anche dal media locale Times of Israel, la cui fonte precisa che il primo ministro Bennett aveva avvertito Stati Uniti e Ucraina del viaggio diplomatico verso Mosca, un gesto che rivelerebbe l’intenzione di Israele di mediare la diplomazia internazionale attraverso canali ufficiosi.
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