Ucraina. La nuova dichiarazione della Russia e le parole di Zelensky

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj parla chiaro e rilascia un’importante dichiarazione in videocollegamento con la Camera dei Comuni a Londra.

Volodymyr Zelenskyj si trova fuori dal bunker del suo ufficio e con un nuovo video parla del conflitto che vede coinvolto il suo popolo. “Io resto qui, non ho paura”, precisa il presidente ucraino.

Volodymyr Zelenskyj tregua
Volodymyr Zelenskyj (ansa foto)

 

Il presidente ucraino Zelensky ha riferito che il numero di bambini morti dall’inizio della guerra è salito a 52.
La Russia ha annunciato un cessate il fuoco per permettere l’evacuazione dei civili attraverso dei corridoi umanitari. Questo è avvenuto in diverse città ucraine dalle 10 di questa mattina (le ore 8 italiane).

Nel Sud dell’Ucraina, più precisamente a Odessa, sono state avvertite quattro esplosioni e come riferito dal corrispondente della BBC “sono state causate dal sistema di difesa ucraino che ha abbattuto i missili russi lanciati da una delle numerose navi da guerra situate al largo della costa”.

Tuttavia Zelensky ha le idee chiare: “Combatteremo fino alla fine e non perderemo”, intanto nel conflitto sono rimasti uccisi oltre 50 bambini.

La nuova tregua: domani mattina cessate il fuoco

Nonostante la tregua che ci sarà a partire da domani solamente per consentire i corridoi umanitari, le truppe russe, intanto, avrebbero completamente distrutto l’ospedale di Izyum nella regione di Kharkiv.

Intanto arrivano messaggi forti e chiari da tutti i leader mondiali in riferimento al conflitto che vede coinvolte Russia e Ucraina.

Biden chiarisce: “Stop a import di gas e petrolio russi”. L’Unicef invece incalza e ribadisce la sua contrarietà all’azione russa: “Un milione di bambini in fuga, una crisi mai vista”.

Xi Jinping, segretario generale del Partito Comunista Cinese, presidente della Commissione militare centrale e presidente della Repubblica Popolare Cinese non ha dubbi: “Le sanzioni sono dannose per tutti, la Cina deplora la guerra”.

Per quanto riguarda invece la posizione dell’Italia, ad esprimerla è Luigi Di Maio, ministro degli esteri: “L’unica soluzione è la diplomazia, non vogliamo la terza guerra mondiale”.

Intanto i profughi di guerra ucraini non passano solamente per la Polonia ma anche per la Moldavia, via di fuga che potrebbe essere temporanea perché Putin per catturare Odessa, principale porto di Kiev sul Mar Nero, potrebbe sbarcare vicino al confine moldavo.

Impostazioni privacy