Ucraina, reazione Usa dopo uccisione giornalista: “Risponderemo alla Russia”

A seguito dell’uccisione del giornalista americano Brent Renaud, da parte della Russia, gli Usa avrebbero affermato che non lasceranno passare l’episodio senza rispondere.

Brent Reanud era un giornalista americano che si trovava in Ucraina come inviato per il New York Times. Stamane ad Irpin dei soldati russi, nel corso di un attacco, lo avrebbero ucciso. Una notizia che ha fatto ben presto il giro del mondo.

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Washington, l’esterno della Casa Bianca (Carlo Ferraro – Ansa)

Gli Stati Uniti si sono espressi duramente sull’accaduto promettendo che a seguito di ulteriori indagini valuteranno come rispondere alla Russia.

Ucraina, uccisione giornalista Brent Renaud: gli Usa risponderanno alla Russia

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Il Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan (Ansa)

È stata immediata la risposta degli Usa a quanto accaduto in Ucraina, ad Irpin. Dopo l’uccisione del giornalista Brent Renaud, ha parlato alla Cbs – riporta AdnKronos– il Consigliere per la sicurezza, Jake Sullivan. “È – per la Casa Bianca- orribile e scioccante quanto accaduto. L’ho appena appreso: mi consulterò con i miei colleghi, con gli ucraini, per comprendere come ciò sia potuto succedere, dopodiché valuteremo e agiremo di conseguenze“.

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Una vera e propria promessa di vendetta, quella che arriva da Oltreoceano. Sullivan, ha infatti proseguito affermando: “Seguiremo la vicenda molto da vicino e risponderemo in modo proporzionale“. Parole forti, quindi, che lasciano presagire una possibile dura reazione.

Non sono mancate considerazioni sulle accuse di Mosca all’America ed agli Stati Uniti per aver utilizzato armi chimiche. Per il Consigliere si tratterebbe esclusivamente di un modo per la Russia di crearsi un alibi per poter iniziare ad attuare il loro impiego cercando di scaricare la responsabilità su altri.

Ma se il Cremlino inizierà ad utilizzare armi biologiche allora, ha proseguito Sullivan, il prezzo che dovrà pagare sarà altissimo. “L’uso di armi di distruzione di massa simboleggerebbe il fatto che Putin ha spostato ancor più in avanti la pericolosa linea della guerra e questo è scioccante”.

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In chiosa il Consigliere avrebbe spiegato come l’attacco di stamane sia la dimostrazione di come Vladimir Putin si senta ormai alle strette e che abbia realizzato che le sue forze non stanno avanzando come lui credeva. Sarebbe per tale ragione che il numero 1 del Cremlino avrebbe ampliato la sua rete di obbiettivi cercando di colpire più zone possibili del Paese.

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