Caso Liliana Resinovich: omicidio o suicidio? Tre esami essenziali per la verità

Il mistero non abbandona il giallo di Trieste: nessuna verità sulla 63enne Lilly. Tre esami chiave mancano ancora all’appello.

Nessuna verità sul giallo di Trieste. La morte di Liliana Resinovich resta un ancora oggi un mistero. Dal 5 gennaio, giorno del ritrovamento del cadavere della 63enne nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico locale, sono tante le incertezze circa le ricostruzioni del caso. Siamo di fronte a un allontanamento volontario? A un sequestro di persona? Oppure ci troviamo davanti all’ennesimo femminicidio sul territorio nazionale? Entrambe le ipotesi (omicidio e suicidio) restano valide. Il fascicolo resta pertanto aperto contro ignoti per sequestro di persona. Sebbene gli inquirenti insistano sulle dinamiche a carattere suicidario, diversi indizi riaccendono l’alternativa del delitto.

 

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Anche il marito di Lilly non crede all’ipotesi del suicidio. Stando alle sue ultime interviste, nel giorno della scomparsa di Lilly, il 14 dicembre scorso, risulta davvero improbabile che la moglie avesse un appuntamento con qualcuno nell’area boschiva di San Giovanni, a pochi passi dalla sua abitazione. Nonostante l’assenza una risoluzione definitiva, vi sono già alcune verità sulla morte di Liliana Resinovich. Tre esami chiave saranno cruciali per scoprire la verità; verità che tarda ad arrivare. Anche aprile si chiude senza progressi formali: questo mese Lilly avrebbe compiuto 64 anni.

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Verso la verità: tre esami chiave in programma

Caso Liliana Resinovich: omicidio o suicidio? Tre esami essenziali per la verità
Luogo del rinvenimento del cadavere di Liliana Resinovich (Ansa)

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Sono passati più di 137 giorni dalla tragedia di San Giovanni, luogo del rinvenimento del cadavere di Liliana Resinovich. Al momento non vi è alcuna certezza formale, sebbene sia noto il progresso delle attività investigative avanzate dalla Scientifica coadiuvata dalla mobilitazione della Squadra Mobile e degli investigatori. Il mistero di Trieste è finora un groviglio di dubbio e mistero. Omicidio o suicidio? Ancora difficile definirlo. In merito, la procura conta sull’esito combinato di tre esami chiave: l’analisi genetica per esclusione, l’analisi dei dispositivi mobili della vittima e l’analisi del liquido contenuto nella bottiglietta semivuota rinvenuta accanto alla salma.

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