“Vite al limite”, la storia di Gina finisce in tragedia: problemi per il dottor Nowzaradan

“Vite al limite”: il caso di Gina mette i brividi. Non è la prima volta che succede: il dottor Nowzaradan deve spiegare tutto

Persone obese che decidono di cambiare la propria vita per rinascere e riscrivere un nuovo capitolo. È così che potremmo definire “Vite al limite”, il reality americano nel quale i pazienti si affidano al dottor Younan Nowzaradan, protagonista indiscusso del format che possiamo seguire su Real Time.

dottor Nowzaradan
Il dottor Nowzaradan (Instagram)

Nel corso delle tante edizioni andate in onda abbiamo seguito storie diversissime tra di loro. Storie di successi e di battaglie personali vinte, storie di delusioni e percorsi interrotti, stop e poi riprese con risultati incredibili. Insomma i colpi di scena tra i pazienti non mancano mai.

Quello che ha riguardato Gina però ha dei toni davvero tragici. La giovane aveva solo 30 anni e per lei è arrivato l’epilogo che nessuno immaginava. Adesso per il dottor Nowzaradan sono guai.

“Vite al limite”, il caso di Gina non è l’unico: tutte le specifiche

Gina Krasley
Gina Krasley (Foto dal w

Gina poteva essere una delle tante protagoniste di “Vite al limite” e invece non è così. Gina Marie Krasley, originaria del New Jersey, all’età di 30 anni ha deciso di affrontare il percorso proposto dal dottor Nowzaradan per perdere i chili in eccesso. Al suo arrivo in clinica pesava 275 kg.

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Gina ha avuto un passato difficile, fatto di maltrattamenti fisici e verbali. La violenza ed il disagio subito sono sfociati in problemi alimentari e la conseguente obesità.

Lei però aveva capito che nella vita tutto può cambiare, non solo il fisico ma anche la percezione di sé stessi. Aveva iniziato a fare dei simpatici video su TikTok dedicati a chi ama ballare ma ha problemi di salute.

Un modo per risollevarsi insomma che però non ha avuto modo di sbocciare. Purtroppo per Gina le conseguenze del suo percorso sono state tragiche. Lo scorso 7 agosto 2021 la 30enne si è spenta per cause che non sono ancora state chiarite.

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Il dottor Nowzaradan responsabile del percorso intrapreso da Gina è stato citato in giudizio con l’accusa di “negligenze e per aver violato il dovere di ragionevole cura”. Non sappiamo cosa sia successo con precisione ma c’è da dire che quello di Gina non è il solo caso di morte sospetta legata al programma. Sono otto in tutto i pazienti che non ce l’hanno fatta.

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