Atti vandalici e scritte blasfeme, baby gang devasta una scuola

Un gruppo di giovanissimi, alcuni dei quali minori di 14 anni, avrebbe preso di mira un istituto scolastico.

Non era la prima volta che la scuola era stata vandalizzata. E non è il primo caso riguardante atti vandalici in una scuola pubblica. Un ennesimo caso di cronaca che riguarda mini bande di ragazzini violenti e pronti a commettere reati e creare danni. Una mini gang composta da studenti, ex studenti e ragazzini che non avevano frequentato quell’Istituto è ora sotto accusa.

gang ragazzi devasta scuola
(Wendy CORNIQUET – Pixabay)

Il fatto è accaduto durante il ponte del 25 Aprile quando i ragazzi, introdotti nella scuola media di Novara, hanno vandalizzato muri e aule. Lì avrebbero distrutto crocifissi, danneggiato le pareti con scritte blasfeme e sataniche. Atti di vandalismo che hanno poi filmato e condiviso sui social network. Per procedere all’identificazione dei colpevoli, il gruppo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino.

Danneggiamento e vilipendio: indaga la Questura di Novara

mini gang devasta scuola novara
Anya – Pixabay

Per i ragazzini accusati, tra cui minori di 14 anni, non c’è imputazione; i genitori, tuttavia, potrebbero essere comunque obbligati a risarcire i danni causati. Furto, danneggiamento e vilipendio, ovvero offesa ad una religione sarebbero i reati attribuibili ai baby vandali.

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La baby gang, composta da studenti e ragazzi minorenni, avrebbe colpito almeno tre volte la scuola. Una volta introdotti nell’edificio, il gruppo di amici compiva dei veri e propri raid vandalici: i danni all’istituto sono ingenti e il risarcimento ammonterebbe a diverse migliaia di euro. Uno dei componenti avrebbe poi filmato le scene dell’azione. I video, condivisi sui profili dei social network avrebbero incastrato i ragazzi.

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Il gruppo è stato quindi identificato dalla Polizia che ha avviato le indagini attraverso la Squadra Mobile della Questura di Novara. I danneggiamenti hanno avuto una devastante escalation fino al pomeriggio del 24 aprile quando, come spiegano i poliziotti intervenuti al caso “i ragazzini si sono resi responsabili dei reati di furto, danneggiamento e offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio”, come riportato da Leggo.

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